“Vogliamo cambiare metodo di fare politica. Grazie per aver accettato la scommessa di finanziare politica in modo diverso. E’ finito il tempo della rendita anche in Europa. La crescita in Europa è bloccata intorno allo zero per cento. L’Europa è ai box”. Così il presidente del Consiglio, Matteo Renzi, ha aperto il suo intervento a cena con gli imprenditori a Roma per raccogliere fondi.
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— Fabrizio Rondolino (@frondolino) 7 Novembre 2014
L’evento capitolino segue quello di Milano. Nei saloni di Palazzo delle Fontane dell’Eur circa un migliaio di persone. Tra loro anche il sindaco di Roma Ignazio Marino e il presidente della Regione Lazio, Nicola Zingaretti, l’imprenditore Chicco Testa, i costruttori Toti, il regista Fausto Brizzi con la moglie, l’attrice Claudia Zanella, ma anche il presidente della Roma, James Pallotta.
“Non stiamo in Europa per battere il pugno sul tavolo come dice qualcuno – ha detto Renzi – ma per affermare una sfida politica per cui l’Europa deve prendere atto che il mondo intorno a sé è cambiato. L’Europa o si rende conto di questo o non va”. E “questa – ha aggiunto – è la sfida che vuol portare avanti il Pd. Noi vogliamo avere nella nostra sfida europea il senso dell’urgenza e arrivare a cambiare davvero le cose”.
“La più grande battaglia che dobbiamo fare oggi in Italia – ha sottolineato – la più grande scommessa, è la battaglia per la riforma della scuola, per avere una scuola libera che investa sul talento e sul merito”.
Renzi ha mostrato ai presenti anche il video di un celebre discorso di Kennedy e ha ricordato come il 9 novembre non sia solo la ricorrenza della caduta di Berlino, ma anche della rivoluzione russa.
Per Renzi “Fare le riforme costituzionali ora è come inserire la password in un file criptato. Riforma costituzionale e legge elettorale sono il meccanismo per essere credibili”.
“Non accetteremo mai – ha ribadito – l’idea che il Paese sia bloccato dai veti, che si chieda ancora due mesi di tempo. Ci dicono – ha sottolineato riferendosi al Patto del Nazareno – ‘avete rotto il patto’. Non abbiamo rotto il patto. Ma il primo patto è con i cittadini, quello per cui le riforme vanno fatte veloci”.
“Non possiamo immaginare – ha continuato il presidente del Consiglio – che il segno meno sia la nostra caratteristica, perché per noi la decrescita non è felice. Ora vediamo i primi segnali di novità, come sull’occupazione. Ci avevano promesso un milione di posti di lavoro. Negli ultimi anni sono stati posti in meno”.
Tra i temi toccati dal premier anche quello dell’evasione fiscale, storico “tallone d’Achille” dell’Italia.”Se qualcuno pensa – ha detto – che si possa risolvere il problema dell’evasione nascondendo pattuglie di Gdf fuori dai negozi di lusso o agire con logica vessatoria si sbaglia. È inaccettabile che questo avvenga nell’era tecnologica. Contro l’evasione basta fare l’incrocio delle banche dati”.