Smantellata una banda specializzata in assalti ai tir | Cinque persone finiscono in manette a Bari /VD

di Redazione

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Smantellata una banda specializzata in assalti ai tir | Cinque persone finiscono in manette a Bari /VD

| giovedì 06 Novembre 2014 - 08:39

Cinque persone sono state arrestate dai carabinieri di Bari perchè accusate di concorso in rapina aggravata, sequestro di persona, detenzione e porto illegale di armi e ricettazione. Secondo gli inquirenti i cinque (tre finiti in carcere e due ai domiciliari) facevano parte di una banda che assaltava i tir.

Le indagini, coordinate dal pm Domenico Minardi e dall’aggiunto Anna Maria Tosto, sono partite il 30 gennaio scorso quando i carabinieri del nucleo Radiomobile, controllando un camion che usciva da un deposito in via Laricchia a Bari, hanno scoperto merce ricettata. In particolare, nel locale gli investigatori hanno trovato scarpe “Nike” del valore di 300 mila euro, risultate provento di una rapina commessa poco prima lungo la statale 100, a Casamassima; un carico di generi alimentari rubato sulla tangenziale di Bari; due tonnellate di caffè ‘Saicaf’ del valore di 30mila euro, provento di un’altra rapina commessa il 28 gennaio ai danni di un tir di via Amendola.

I carabinieri del nucleo Investigativo sono riusciti a ricostruire “l’arrivo dei malfattori all’interno del deposito dopo le rapine nonché i loro spostamenti all’interno della struttura, dalle manovre di posizionamento degli autocarri rapinati nel box alle operazioni di scarico e carico della refurtiva con l’utilizzo di un muletto”.

Le dichiarazioni rese dalle vittime hanno confermato la dinamica dei colpi: i mezzi pesanti erano costretti a fermarsi poiché si vedevano improvvisamente sbarrare la strada. Dietro minaccia di armi, i rapinatori – in contatto fra loro con ricetrasmittenti e uso di un linguaggio in codice – scaraventavano fuori dagli abitacoli autisti e passeggeri, li incappucciavano, li costringevano a salire nella loro auto e dopo averli privati di cellulari e portafogli, li lasciavano in aperta campagna. La refurtiva veniva poi destinata a supermercati dell’hinterland grazie a ricettatori compiacenti.

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