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Sassari, tre arresti per il “racket del caro estinto” | Nei guai anche due dipendenti dell’Asl

I necrofori in servizio presso la camera mortuaria accettavano “mazzette” dal titolare di un’agenzia funebre fornendo in cambio informazioni sui decessi all’ospedale civile. Tre persone sono finite agli arresti domiciliari a Sassari per il cosiddetto racket del caro estinto.

Gli uomini del nas hanno notificato il provvedimento al titolare d’agenzia funebre della città e due dipendenti della Asl di Sassari in servizio presso la camera mortuaria dell’ospedale civile. Altre tre persone sono state denunciate.

L’indagine, coordinata dalla Procura della Repubblica presso il Tribunale di Sassari e iniziata lo scorso luglio, ha portato i carabinieri ad accertare che i necrofori in servizio presso la camera mortuaria accettavano “mazzette” dal titolare dell’agenzia funebre fornendo in cambio informazioni sui decessi avvenuti nel nosocomio, nonché contatti con i familiari delle persone decedute al fine di favorire l’impresario nell’affidamento dei servizi mortuari. A uno dei dipendenti è stato contestato anche il reato di peculato.

Redazione

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