I miliziani dell’Isis hanno torturato diversi ragazzini di età compresa tra i 14 e i 16 anni nella città curda di Kobane, in Siria: lo ha denunciato Human Rights Watch, riferendo che gli episodi risalgano allo scorso maggio, quando 250 minori sono stati fatti prigionieri dagli jihadisti dello Stato islamico.
I quattro ex prigionieri, fuggiti in Turchia dopo essere stati rilasciati, hanno raccontato di come loro e gli altri ragazzini avessero subito pestaggi e frustate con cavi elettrici per ogni genere di comportamento giudicato non appropriato dai sequestratori: i giovani venivano picchiati in caso di scarso rendimento negli studi islamici a cui erano costretti e venivano obbligati a guardare filmati di decapitazioni di altri ostaggi da parte dei jihadisti
Secondo uno dei testimoni, in un episodio, un ragazzo di 15 anni “colpevole” di aver invocato la madre per la paura, è stato lasciato sospeso con le mani legate dietro alla schiena e un piede legato alle mani: “Dall’inizio della rivolta in Siria – ha spiegato Fred Abrahams, consigliere speciale per i diritti dei minori di Hrw – i minori hanno sofferto degli orrori della detenzione e della tortura, prima a opera del governo di Assad e adesso dell’Isis”.
I 250 giovani erano stati rapiti dallo Stato islamico lo scorso maggio mentre rientravano a Kobane dopo aver sostenuto gli esami scolastici ad Aleppo: tra loro, vi erano anche cento ragazze, che erano state rilasciate alcune ore dopo il rapimento.