Alta tensione a Brescia dove, in concomitanza con la visita del premier Matteo Renzi all’assemblea degli industriali bresciani, si è svolta una manifestazione promossa da diversi centri sociali.
Al momento dell’arrivo del presidente del Consiglio, alcuni manifestanti hanno cercato di scavalcare la recinzione, ma sono stati subito bloccati dalle forze dell’ordine che li hanno tenuti a distanza.
La situazione è presto degenerata in una serie di tafferugli tra gli antagonisti e le forze dell’ordine, che hanno risposto con alcune cariche. L’intera area, nei pressi della quale c’è stato anche il presidio-assemblea guidato dalla Fiom-Cgil, è stata controllata dall’alto anche da un elicottero della polizia. Nei tafferugli sono rimasti feriti un agente di polizia e un carabiniere. I due sono stati medicati.
“Se vogliono contestare il governo lo facciano” senza fare del mondo del lavoro “un campo di gioco di uno scontro politico”. Duro l’intervento di Matteo Renzi nei confronti dei sindacati. “Si affrontino le questioni del Jobs act – ha sottolineato -. Se si vuole attaccare il governo ci sono altre strade, senza sfruttare il dolore dei disoccupati, dei cassaintegrati, perché il io cuore è con loro”. L’unico modo di vincere la disoccupazione “è quello di creare posti di lavoro, di far dimagrire i politici e la politica”.
“Da Matteo Renzi vorremmo sentire qualche accusa in meno e qualche riflessione in più sugli errori della finanza e delle imprese”, ha replicato la Cgil. “C’è molto nervosismo nelle parole del presidente del Consiglio che ancora una volta evoca fantasmi e complotti, lancia invettive e ammonimenti ma evita accuratamente di dire come si crea lavoro e come si rilancia il Paese”, aggiunge il sindacato in una nota.
ore 11.40 – “Dopo gli stress test le priorità devono essere le regole da dare alle banche e come aiutare le banche per dare credito a realtà che sono così piccole e basterebbe pochissimo a salvarle”. Dice Renzi parlando del sistema bancario.
ore 11.38 – Il premier parla anche dell‘Expo. “Sono grato – dice – a Raffaele Cantone e a tutta la struttura dell’Expo per aver rimesso in moto un treno che sembrava deragliato. L’anno prossimo quando ci rivedremo per la vostra assemblea potrete constatare i risultati della manifestazione”.
ore 11.34 – Negli ultime 6 mesi “sono stati creati 153 mila posti di lavoro: in termini tecnico giuridici la si può chiamare una aspirina, se prima se ne sono persi più di un milione, ma sempre meglio una aspirina che un calcio negli stinchi”, aggiunge Renzi.
ore 11.29 – Per affrontare la crisi della siderurgia in Italia serve una risposta “di sistema”. A ribadirlo è il presidente del Consiglio, Matteo Renzi. “C’è un problema della siderurgia nel suo complesso in Italia e dobbiamo attrezzarci ad avere carte nuove”. “Credo che a Terni si possa arrivare a una soluzione recuperando la capacità di dialogo. Per mia esperienza quando il sindacato fa il sindacato e si occupa dei lavoratori credo sia una funzione fondamentale e faccio di tutto perché sia difesa. Credo – afferma ancora il presidente del Consiglio – che sia arrivato il momento per dire che da Taranto a Piombino o il sistema Paese avanza una proposta o non ci sarà modo di garantire il futuro della siderurgia”.
ore 11.28 – “Vogliono contestare il governo? È un loro diritto. Vogliono cambiare il presidente del Consiglio? Ci provino, non mi posso occupare di questo. Ma se vogliono contestare lo facciano” senza portare lo scontro politico sul tema del lavoro. Lo ha detto il premier Matteo Renzi. “Posso anche perdere le prossime elezioni – aggiunge – ma non posso perdere la faccia rispetto all’esigenza di cambiamento che abbiamo messo in atto”.
ore 11.17 – “Se vogliono contestare il governo lo facciano” senza fare del mondo del lavoro “un campo di gioco di uno scontro politico”. Così il premier Matteo Renzi a Brescia. “Si affrontino le questioni del Jobs act. Se si vuole attaccare il governo ci sono altre strade, senza sfruttare il dolore dei disoccupati”. Secondo Renzi “Dobbiamo evitare un rischio pazzesco”: c’è “un disegno per dividere il mondo del lavoro”. Ma “non esiste una doppia Italia, dei lavoratori e dei padroni: c’è un’Italia unica e indivisibile e questa Italia non consentirà a nessuno di scendere nello scontro verbale e non solo, legato al mondo del lavoro”. Così il premier Matteo Renzi a Brescia.
ore 11.07 – “Il numero degli impiegati pubblici non è più alto degli altri paese europei: il problema della pubblica amministrazione non è solo l’organizzazione interna, ma anche l’incapacità di offrire un sistema di meritocrazia interno che mette sullo stesso piano quello bravo e quello che ruba lo stipendio”. Lo afferma Matteo Renzi.
Ieri dicevano che eravamo ragazzini, oggi che siamo poteri forti. Facciamo paura, perché hanno capito che questa è #lavoltabuona
— Matteo Renzi (@matteorenzi) 3 Novembre 2014
ore 11.06 – “Tre mesi fa eravamo una banda di ragazzini inesperti, senza consiglieri bravi. Ora che hanno visto che le cose le stiamo facendo, siamo diventati i poteri forti, l’uomo solo al comando…”. Lo dice Renzi replicando alle accuse arrivate in particolare dalla Cgil. “Ma non è così -spiega -. C’è un popolo che vuole cambiare, perché così non si può più andare avanti”.
ore 11.05 – La prospettiva del governo è di stabilizzare “un’unica tassa locale che sia affidata al sindaco e che non veda più lo Stato mettere bocca”. A dirlo è il premier Matteo Renzi secondo il quale poi ci sarà “libertà totale dei sindaci” in materia, con relative “responsabilità”.
ore 11.04 – I manifestanti stanno provando a sfondare il cordone di polizia per avvicinarsi all’azienda, sede dell’assemblea Aib. Spintoni e manganellate da parte degli agenti che hanno utilizzato lacrimogeni. “Assediamo Renzi e le sue politiche” gridano i manifestanti. Non si registrano al momento contusi.
ore 11.02 – “Non c’è l’uomo solo al comando, c’è l’Italia che chiede di cambiare per sempre, questo è quello che sta accadendo”, spiega Renzi.
ore 10.59 – “Nella riforma costituzionale e nella legge elettorale – aggiunge il presidente del Consiglio – non ci sono idee geniali ma di semplicità”, si deve “sapere chi vince le elezioni”, sul modello del sistema elettorale “del sindaco”. Per il premier, con la riforma della legge elettorale, sapere chi vince non deve essere “più un terno al lotto”. “Anch’io non sono stato eletto dai cittadini, ma sono qui nel rispetto della Costituzione”, spiega Renzi agli industriali di Brescia.
ore 10.54 – Prende la parola il premier Renzi. “Sono qui a Brescia – dice rivolgendosi agli industriali – non per lisciarvi il pelo e nemmeno per fare qualche passerella” e ” non cerco un consenso facile ma voglio raccontarvi che oggi c’è una finestra di opportunità che non cogliere sarebbe gravissimo”. “Si è aperta – aggiunge – un’opportunità pazzesca, non coglierla sarebbe un errore gravissimo. Se facciamo ciò che siamo in grado, l’Italia dei prossimi anni sarà locomotiva in Europa. Ma bisogna aver coraggio di dire che è finito il tempo dei si farà: ora o mai più. Ecco il senso dell’urgenza che muove me e il mio governo”.
ore 10.52 – “Lei si è assunto il pesante fardello di far uscire l’Italia dalle secche di regole e culture sorpassate che sappiamo ci condurrebbero a un lento ma inarrestabile declino. Di questo arduo impegno non possiamo che esserle grati. Se ne sentiva la necessità”. Con queste parole il presidente di Confindustria, Giorgio Squinzi, ha ringraziato il premier Matteo Renzi, in occasione dell’assemblea degli industriali di Brescia. “Non bisogna temere, anzi bisogna attendersi qualche dispiacere e non poco dissenso. Sono resistenze dovute – ha aggiunto – a inerzie e privilegi del passato di cui un pò tutti hanno beneficiato. Qui come in altre nostre assemblee ha toccato con mano che non è e non sarà solo”.
(foto di youreporter.it)