Centocinquanta combattenti peshmerga sono entrati a Kobane, la città della Siria assediata ormai da 40 giorni dai guerriglieri dell’Isis. I peshmerga curdi sono entrati a bordo di decine di camion e jeep, scortati da veicoli blindati e scortati dalle forze armate turche.
Ma le “buone notizie” finiscono qui. Secondo il Washington Post, i combattenti del cosiddetto Stato Islamico vengono raggiunti ogni mese da migliaia di “foreign fighters”, un numero di miliziani stranieri “senza precedenti” che si sono uniti alla jihad in Siria e in Iraq. Secondo la Casa Bianca nell’ultimo anno sarebbero stati 16 mila i combattenti unitisi ai guerriglieri in Siria.
I piani dell’Isis continuano a stupire: dopo la barbarie delle fosse comuni scoperte in Iraq a Al Anbar e la denuncia dell’esecuzione di 600 prigionieri a Mosul, le forze di intelligence locali avrebbero sventato un attacco che prevedeva l’allagamento di Baghdad tramite l’esondazione del fiume Tigri.