In riferimento ai recenti fatti di cronaca riguardanti la bomba ecologica costituita dalle miniere Bosco, Palo 1 e Palo 2, a seguito della scoperta di tonnellate di rifiuti tossici abbandonati, il Distretto Turistico delle Miniere si costituirà parte civile nel processo a carico dei presunti responsabili.
Il Presidente Beniamino Tarcisio Sberna, nel congratularsi con la Magistratura e l’Arma dei Carabinieri che hanno portato a termine l’indagine, proporrà all’Assemblea dell’ATS – convocata per il 3 novembre – di deliberare la costituzione parte civile del Distretto Turistico delle Miniere al fine di tutelare la propria mission di rafforzare la rete ecologica siciliana, favorendo la messa a sistema e la promozione delle aree ad alta naturalità e conservando la bio-diversità in un’ottica di sviluppo economico, sociale sostenibile e duraturo ed incentivare lo sviluppo imprenditoriale che opera nel settore della valorizzazione dei beni ambientali e naturalistici e della correlata promozione del turismo diffuso, coerentemente con i modelli ed i piani di gestione e conservazione dei siti Rete Natura 2000 parchi e riserve.
Il Distretto Turistico delle Miniere svolge un’Azione di Sistema che si configura come lo strumento capace di tracciare e implementare percorsi di sviluppo locale sostenibile, mettendo insieme obiettivi di gestione territoriale e obiettivi di marketing territoriale. L’azione risponde alla necessità di innescare processi di sviluppo turistico — basati su un’offerta integrata ed orientata alla valorizzazione di aree interne e poco conosciute — trovando una risposta nella nuova interpretazione del patrimonio minerario, volta a promuovere i legami tra questi ultimi, le risorse marittime e il patrimonio storico, culturale ed ambientale dell’entroterra.
Il miglioramento dell’offerta turistica distrettuale deve avvenire in un’ottica di diversificazione, destagionalizzazione della ricettività turistica orientata all’innalzamento dei servizi da destinare a nuove specifiche tipologie di utenza a cui rivolgersi per l’incremento dei flussi turistici.
Il deturpamento e l’inquinamento del patrimonio turistico ed ambientale mettono a rischio l’attrattività del territorio delle tre ex province di Caltanissetta, Agrigento ed Enna nei confronti degli stakeholders da coinvolgere nel processo di concertazione del piano, nella predisposizione di un programma operativo di sviluppo.