Sette persone sono finite in manette con l’accusa di favoreggiamento dell’immigrazione clandestina in due distinte operazioni della Questura di Catania e Messina.
A Messina sono scattate le manette per Ahmed Elkhoudairi, 47 anni; Taher Dorai, 58 anni; Sadam Kinda, 19 anni; Ibrehim Salah Mohammed, 31 anni; Abu Obaida Kinda, 31 anni. I migranti hanno raccontato le fasi che hanno preceduto il viaggio indicando i cinque uomini che hanno condotto lo scafo per tutta la traversata, ciascuno di loro impegnato con compiti ben precisi. In particolare, l’attività investigativa espletata ha permesso di stabilire che i profughi, dopo aver pagato una somma pro capite di circa 1500,00 dollari o 2000 dinari libici, sono partiti dalla costa di Juliana di Bengasi.
A Catania invece sono stati arrestati il 23enne Walid Jerbi e, la 20enne Asala Hattay, entrambi tunisini. È la prima volta che viene accertata la presenza di una donna nell’equipaggio di una “carretta del mare“. I due secondo gli inquirenti erano alla guida di un peschereccio in legno lungo circa 10 metri su cui viaggiavano 249 migranti, soccorso il pomeriggio del 27 ottobre scorso, in acque internazionali, dalla nave della marina militare italiana “Chimera”. Dalle indagini della squadra mobile della Questura è emerso che l’uomo, “primo” capitano dell’imbarcazione, si alternava al timone con la compagna che lo collaborava in tutto e per tutto.
Un mercantile liberiano con 157 profughi (tra cui 18 minori) è giunto a Trapani. Dopo le procedure d’identificazione, i migranti saranno portati nei centri di accoglienza.