Una fulminante emorragia cerebrale. È così che una donna incinta di 36 anni si è ritrovata clinicamente morta. Ora i medici stanno lottando per salvare il feto di 24 settimane che porta in grembo. L’obiettivo è quello di mantenere in vita la mamma per almeno un altro mese, così da poter arrivare a un parto cesareo che potrebbe salvare il bambino.
Una lotta per la sopravvivenza del feto – si legge sul Corriere della Sera – che ha pochi precedenti al mondo. Una sonda nell’intestino materno permette al feto di essere alimentato, la ventilazione artificiale fa arrivare l’ossigeno nel sangue della donna e quindi al feto. Il cuore continua a battere e finché c’è quel battito il bambino viene tenuto in vita. In un certo senso, il corpo della mamma si è trasformato in un’incubatrice per proteggere il figlio.
La donna, dichiarata cerebralmente morta, è seguita dal professor Massimo Candiani, primario della ginecologia dell’Ospedale San Raffaele, e dal professor Luigi Beretta, direttore del reparto anestesia e neurorianimazione.