Un gesto che si aspettava da tanto per uscire dall’impasse in cui il Parlamento è invischiato da mesi per l’elezione dei due giudici della Corte Costituzionale: l’ex presidente della Camera Luciano Violante, candidato più volte proposto dal Pd e sempre bocciato, ha fatto un passo indietro e si è ritirato dalla corsa.
“Nessun Paese può tollerare per troppo tempo una vita parlamentare frenata da ribellismi e forzature”, scrive Violante in una lettera pubblicata oggi sul “Corriere della Sera”. “Una democrazia incapace di decidere attraverso il rispetto delle reciproche posizioni è una pura rappresentazione teatrale”, aggiunge.
L’ex presidente di Montecitorio parla di una “deriva che offende l’autorevolezza delle istituzioni e la dignità delle persone” e invita a “scegliere altra personalità ritenuta più idonea ad ottenere il consenso necessario”.
Nella lettera, Violante ringrazia i parlamentari che lo avevano finora votato ed invita appunto le Camere ad un’ altra scelta. Secondo l’esponente del Partito democratico, infatti, “le leggi sono inefficaci senza i ‘buoni costumi’, che impongono comportamenti misurati e lungimiranti soprattutto quando sono in questione le nomine di organi di garanzia”.
L’invito che arriva da Luciano Violante nella lettera pubblicata dal Corriere è dunque che si decida rapidamente e responsabilmente, e in questo modo “restituendo alla politica l’autorevolezza che le spetta in una democrazia funzionante”.
Intanto, slitta a data da destinarsi la votazione del Parlamento in seduta comune per l’elezione di due giudici costituzionali e di un membro del Csm, già prevista per giovedì alle 13 a Montecitorio.