“Non credo che ci siano gli elementi per ritenere definitivamente superato il pericolo di un ritorno di strategia di violento attacco allo Stato”. Così il pm Nino Di Matteo, in merito al processo sulla trattativa Stato-mafia, in un’intervista esclusiva a Euronews in onda nell’ambito dello speciale News+ in programmazione dopo il Tg delle 20.
“La mafia, a un certo punto, ha cominciato a capire che gli attentati eccellenti, le bombe pagavano”, dice ancora Di Matteo, “erano utili perchè lo Stato, andando a cercare la controparte, dimostrava di cominciare a piegare le ginocchia. Cosa Nostra, in particolare Totò Riina ha capito le bombe potevano essere la strategia giusta per costringere lo Stato a venire a patti”.
Le minacce di morte ricevute da Totò Riina per il pm Di Matteo significano che “lo stragista più pericoloso della storia delle organizzazioni mafiose in Italia, e forse non solo in Italia, ancora adotterebbe questa linea”.
La trattativa, dice ancora Nino Di Matteo, “se c’è stata, ha probabilmente salvato la vita ad alcuni politici ma ha causato la morte di altri cittadini italiani”. In merito alle accuse rivolte al pool antimafia per la richiesta di deposizione del presidente della Repubblica, Di Matteo commenta: “Siamo assolutamente sereni perchè sappiamo che la verità dei fatti è tutt’altra. Perseguiamo solo la ricerca della verità secondo un’applicazione rigorosa delle regole del diritto e del codice. L’intento è solo quello di approfondire dei fatti, quelli accaduti nel 1992 e 1993, che sono legati alle pagine più buie del nostro Paese”. Di Matteo parla di “attacchi strumentali” all’impianto dell’accusa: “Abbiamo subito anche attacchi strumentali, abbiamo sopportato accuse di ogni tipo”.
Bugie e silenzi stanno caratterizzando le indagini sulla trattativa: “Secondo noi non tutti hanno detto tutto quello che sapevano, alcuni hanno mentito, altri hanno cominciato a esternare le loro conoscenze soltanto con grande ritardo rispetto ai fatti che avevano conosciuto e molti soltanto dopo che della trattativa avevano iniziato a parlare mafiosi come Spatuzza o figli di mafiosi come Massimo Ciancimino. Speriamo che tutti quelli che sanno si facciano avanti per dire tutto”.