Il Consiglio dei Ministri, su proposta del presidente del Consiglio, Matteo Renzi e del Ministro dell’Economia e delle Finanze, Pietro Carlo Padoan, ha deliberato la Relazione di variazione della nota di Aggiornamento al Documento di Economia e Finanza (Def) che rivede gli obiettivi programmatici di finanza pubblica riportati nel Documento Programmatico di Bilancio per il 2015 (Draft Budgetary Plan – DBP) inviato alle istituzioni europee.
“La modifica, a seguito delle osservazioni formulate dalla Commissione Europea nella valutazione dei Documenti Programmatici di Bilancio per il 2015 – spiega Palazzo Chigi nel comunicato diffuso dopo il Cdm -, recepisce gli effetti delle misure aggiuntive che il Governo italiano ha indicato nella lettera inviata il 27 ottobre scorso dal Ministro dell’Economia e delle Finanze, Pietro Carlo Padoan, al vice presidente della Commissione Ue, Jyrki Katainen, per rafforzare lo sforzo fiscale per il prossimo anno”.
“La struttura del disegno di legge di stabilità per il 2015 – prosegue la nota – rimane immutata prevedendo, in continuità con i provvedimenti adottati nel corso del 2014, interventi per rilanciare la crescita economica supportando la domanda aggregata e la competitività del Paese. La relazione passa ora all’esame delle Camere“.
Il ministro dell’Economia, Pier Carlo Padoan ha riferito alla Camera: ”Abbiamo proposto alla Commissione alcune misure aggiuntive al budget che tuttavia consentono di confermare l’impostazione iniziale e di stimolare la ripresa economica soprattutto attraverso la riduzione delle tasse – in particolare sul lavoro e sull’impresa – compensata da tagli di spesa. Il riconoscimento della sostanziale coerenza del nostro budget con il quadro regolatorio dell’Unione europea vuol dire che anche l’Europa è sulla strada della crescita e della creazione di nuova occupazione”.
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“Questo sforzo ulteriore rappresenta un impegno notevole per un Paese che è al terzo anno di recessione”, ha aggiunto il ministro “Le misure programmate sono pienamente coerenti con le riforme strutturali”. Alla fine Padoan ha assicurato: ”Nessuna resa all’Unione europea” ma ”un accordo che dimostra che la flessibilità è possibile. Ci consente di continuare nell’aggiustamento legato alle riforme strutturali”.
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Signor Presidente del Consiglio vada avanti però non si faccia troppi nemici,attento al mondo degli impreditori li conosco sno stato 20 anni nel consiglio di fabbrica come delgato.