Terza e ultima giornata per la kermesse renziana della Leopolda, quest’anno nella versione di governo. Nell’ex stazione, che ospita l’iniziativa, c’è una folla di gente.
“Questo Paese va cambiato perché è il nostro compito e la nostra responsabilità. Provo emozione e brividi quando sento la responsabilità non personale ma come popolo di restituire dignità e orgoglio e capacità di guardare al futuro”. Lo ha detto il premier Matteo Renzi, iniziando il suo intervento alla Leopolda.
“Voglio parlare dell’articolo 18. Di fronte a un mondo che cambia con questa velocità, noi dobbiamo fare in modo che ci sia il contratto a tempo indeterminato, ma il posto fisso non c’è più. Perchè e cambiato il mondo attorno a noi”. Ha detto ancora il premier. “E di fronte a questo- ha aggiunto- un partito di sinistra non fa un dibattito ideologico sulla coperta di Linus, ma prende in carico chi il lavoro lo ha perso”.
“Nel 2014 aggrapparsi ad una norma del 1970 – ha tuonato – che la sinistra di allora non votò è come prendere un I phone e dire dove metto il gettone del telefono? O una macchina digitale e metterci il rullino. È finita l’Italia del rullino”.
E sulla protesta di ieri a Roma Renzi ha detto: “Sono manifestazioni politiche che io rispetto, e non ho paura che si crei a sinistra qualcosa di diverso. Sarà bello vedere se è più di sinistra restare aggrappati alla nostalgia o prevedere il futuro. Lo decideranno i cittadini”.
Intanto il presidente del Consiglio ha incontrato in mattinata i lavoratori della Ast di Terni giunti alla Leopolda per chiedere il sostegno del governo alla vertenza aperta dai metalmeccanici per impedire la chiusura della ThyssenKrupp nella città umbra.
Una sessantina di operai delle acciaierie di Terni, è arrivata intorno alle 9.30. Una delegazione è entrata nei locali della Leopolda per incontrare il premier mentre gli altri sono rimasti fuori a protestare.
Si è trattato di “un incontro importante che ci ha permesso di parlare con il premier al quale abbiamo chiesto di dimostrare con i fatti l’impegno del governo se è vero che l’azienda riveste un ruolo strategico”. Renzi ha assicurato che si metterà in contatto con il governo tedesco e al massimo lunedì si riaprirà il tavolo sulla vertenza. Lo ha spiegato un rappresentante degli operai ai microfoni di Rainews24.
Presenti all’incontro anche il ministro del Lavoro Giuliano Poletti, quello delle riforme Marianna Madia, il sindaco di Terni Leopoldo Di Girolamo e il vicepresidente della Camera, Marina Sereni, che è una deputata umbra.
“Abbiamo incontrato i lavoratori Ast e abbiamo deciso che ci rivedremo la prossima settimana, intanto il governo e le istituzioni locali continueranno a fare di tutto per superare lo stallo. Ministero del lavoro, dello Sviluppo e Palazzo Chigi sono in campo per muovere le cose”. Così il ministro del Lavoro Giuliano Poletti spiega l’impegno assicurato dal governo ai lavoratori. “C’è una coerenza fra la legge di stabilità e la legge delega sul lavoro. Questo è un corpo di riforma che è solido e che quindi noi porteremo avanti”. Ha detto poi Poletti rispondendo ad una domanda dei giornalisti se il governo ha intenzione di cambiare la riforma del lavoro, come chiesto dalla minoranza del Pd.
“Il cuore della legge, ovvero il contratto a tempo indeterminato a tutele crescenti, è per noi il perno e resta assolutamente valido e con esso gli altri punti della legge delega che trovano conferma nelle risorse della finanziaria”. Così il ministro del Lavoro Giuliano Poletti risponde alla Cgil sabato in piazza contro il jobs act. Con i sindacati “ci vedremo lunedì per discutere della legge di Stabilità, e quindi ci si confronterà come sempre”.