Sparatoria in un liceo americano. È successo alla Pilchuck High School di Marysville, a nord di Seattle, nello Stato di Washington dove un ragazzo è entrato nella caffetteria della scuola e ha iniziato a sparare: l’ultimo colpo lo avrebbe rivolto verso se stesso.
Si chiamava Jaylen Fryberg, ed era un allievo del primo anno delle superiori. Questo il suo ultimo tweet prima del terribile gesto: “Non durerà… non durerà mai”.
Jaylen era un nativo americano e apparteneva alla tribù Tulalip. Come regalo per il suo compleanno aveva ricevuto un fucile e sui suoi profili social molto spesso postava foto sue con delle armi.
Alla base del gesto ci potrebbe essere stata una delusione d’amore. Pare infatti che la sua fidanzata l’avesse lasciato e che lui fosse disperato. I suoi compagni del liceo, intervistati dai media locali, lo hanno descritto come un ragazzo ben inserito: giocava a basket, faceva wrestling, era nella squadra di football ma era stato sospeso perché aveva picchiato un compagno. Sembrerebbe però che negli ultimi tempi era stato preso di mira, finendo vittima di atti di bullismo.
Jaylen sembra comunque che sia entrato nella caffetteria cosciente delle sue intenzioni: i colpi, in tutto otto, sarebbero stati mirati. A morire è stata una ragazza, ancora da chiarire se si tratta della sua ex fidanzata. In gravissime condizioni invece altri quattro ragazzi, tutti con meno di 18 anni, portati in ambulanza a Providence Regional Medical Center a Everett. Due di loro sarebbero cugini di Jaylen, uno il compagno della squadra di football con cui era venuto alle mani e la quarta un’altra ragazza.
Per compiere la sua strage ha usato una pistola. Nel ricostruire la vicenda sono stati esaminati i suoi profili social: Jaylen su Twitter aveva cominciato ad insultare tutti i suoi compagni.
La notizia è stata diffusa ieri dal Seattle Times. Subito sul posto sono intervenuti i poliziotti e una squadra dell’Fbi: gli agenti hanno controllato ogni classe per assicurarsi che non ci fossero ulteriori vittime. I ragazzi sono stati portati in una chiesa vicino la scuola per incontrarsi con i genitori che hanno vissuto momenti terribili di apprensione.
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Il panico che si è diffuso subito all’interno del liceo è stato condiviso immediatamente anche tramite social network: un ragazzo su Twitter ha intimato i suoi compagni di scuola a non recarsi nella caffetteria, teatro della strage.