Forse la puntata di “Servizio pubblico” più attesa dopo lo scontro della settimana scorsa tra Michele Santoro e Marco Travaglio. Fino alle 23:30 il pubblico è rimasto col fiato sospeso: Travaglio ci sarà o non ci sarà. Poi il suo ingresso per parlare di immigrazione.
In realtà, l’apertura della puntata del conduttore Michele Santoro aveva lasciato intendere che la pace era tornata tra i due: “Travaglio lo ospitai per la prima volta per parlare di Moggi. Travaglio è juventino. È un giornalista di razza, di talento. Gli proposi subito di lavorare per me. Nacquero, con Travaglio protagonista, le trasmissioni per cui venni cacciato da tutte le tv nazionali. Io ho deciso di fare di Marco Travaglio il simbolo della lotta alla censura”, ha detto il conduttore sulle note de “L’anno che verrà” di Lucio Dalla.