La Cassazione ha confermato la condanna a 30 anni di reclusione per Danilo Restivo, ritenuto colpevole dell’omicidio della sedicenne Elisa Claps. L’aggravante della crudeltà è stata eliminata: non ci sono infatti le prove – secondo i supremi giudici – che l’omicida abbia infierito sul corpo di Elisa, dopo averla uccisa. Questo non ha comunque avuto conseguenze sull’entità della pena.
I giudici della prima Sezione della Cassazione, presieduta da Umberto Giordano, hanno confermato la sentenza emessa dalla Corte di Assise di Appello di Salerno del 24 aprile 2013. In primo grado, sempre con rito abbreviato, la sentenza era stata emessa l’11 novembre del 2011.
Elisa Claps è stata uccisa il 12 settembre del 1993. La sua scomparsa per tanto tempo è rimasta avvolta nel mistero fino a quando nel 2010 i suoi resti sono stati ritrovati nel sottotetto di una chiesa di Potenza.
Restivo attualmente è in carcere in Gran Bretagna dove sta scontando una condanna all’ergastolo per avere ucciso un’altra donna nel 2002.