Ufficialmente era un bracciante agricolo, con un reddito talmente basso da consentirgli di usufruire dell’assegno sociale erogato dall’Inps. In realtà apparteneva a una banda specializzata negli assalti ai tir e aveva accumulato un vasto patrimonio.
I carabinieri di Andria hanno così sequestrato beni per un milione e mezzo di euro ad Antonino Agresti, pluripregiudicato di 43 anni, già detenuto nel carcere di Trani.
Il provvedimento di sequestro è scattato per: una villa di lusso, un appartamento, tre appezzamenti di terreno, due autovetture, due motocicli, un’impresa agricola individuale e otto conti correnti/depositi bancari.
“Gli accertamenti patrimoniali – spiegano gli inquirenti – sono stati eseguiti utilizzando la normativa antimafia, oggi applicabile a tutta una serie di gravi reati, che consente il sequestro dei beni a coloro che, accusati di gravi reati, abbiano un tenore di vita e un patrimonio assolutamente sproporzionati rispetto al reddito dichiarato. I 1.380 euro al mese, comprensivi di contributo di disoccupazione Inps e assegni familiari del comune di Andria sono apparsi sinceramente pochi per giustificare un patrimonio di un milione e mezzo di euro, ragione per cui il gip ritenuto di accogliere pienamente le richieste della Dda del capoluogo barese”.