Papa Francesco si rivolge apertamente ai responsabili di Meridiana, la compagnia aerea che ha annunciato 1.366 esuberi. “Per favore – ha detto il Pontefice -, faccio un appello a tutti i responsabili, nessuna famiglia senza lavoro”. Il Papa ha auspicato “che si possa trovare un’equa soluzione, che tenga conto anzitutto della dignità della persona umana e delle imprescindibili necessità di tante famiglie”.
Il pontefice, davanti a 45 mila pellegrini e fedeli da ogni parte del mondo per l’Udienza generale in piazza San Pietro, continua il ciclo di catechesi dedicato alla Chiesa e incentra la sua meditazione sul fatto che i cristiani devono rimanere uniti, come corpo di Cristo, consapevoli che “la guerra non comincia nel campo di battaglia, ma nel cuore”.
“Al tempo di Paolo, la comunità di Corinto trovava molte difficoltà in tal senso, vivendo, come spesso anche noi, l’esperienza delle divisioni, delle invidie, delle incomprensioni e dell’emarginazione. Tutte queste cose non vanno bene, perché, invece che edificare e far crescere la Chiesa come corpo di Cristo, la frantumano in tante parti, la smembrano”, ha detto Jorge Mario Bergoglio nella catechesi dedicata alla Chiesa come “corpo di Cristo”.
“E questo – ha aggiunto a braccio – anche succede ai nostri giorni, no? Pensiamo a quello che succede nelle comunità cristiane, in qualche parrocchia, nei nostri quartieri: quante divisioni, quante invidie, come si sparla… quanta incomprensione e emarginazione: e questo ci smembra fra noi, è l’inizio della guerra. La guerra non incomincia nel campo di battaglia, le guerre incominciano nel cuore con divisioni, incomprensioni, invidie, lotta con gli altri. La comunità di Corinto era così, erano campioni di questo, e l’apostolo (Paolo, ndr.) ha dato ai corinti alcuni consigli concreti che valgono anche per noi”.
San Paolo, ha proseguito Bergoglio, ha consigliato innanzitutto di “non essere gelosi, ma apprezzare nelle nostre comunità i doni e le qualità dei nostri fratelli”.
Infine, bisogna “farsi vicini e partecipare alla sofferenza degli ultimi e dei più bisognosi; esprimere la propria gratitudine a tutti. Il cuore che sa dire grazie è un cuore buono è un cuore nobile, è contento perché sa dire grazie. Il Papa si è poi rivolto ai fedeli che riempivano piazza San Pietro: “Tutti noi sappiamo dire grazie sempre? Non sempre, perché l’invidia, la gelosia ci frena un po’”. Infine, bisogna, seguendo l’insegnamento di San Paolo ai corinti, “non reputare nessuno superiore agli altri, e sempre ma nella carità considerarsi membra gli uni degli altri, che vivono e si donano a beneficio di tutti. Quanta gente si sente superiore agli altri – ha proseguito il Papa a braccio – anche noi tante volte diciamo, come quel fariseo della parabola, ‘ti ringrazio Signore perché non sono come quello, sono superiore a lui’. Ma questo è brutto, non bisogna farlo mai, quando succede ricordarsi dei tuoi peccati, quelli che nessuno conosce, e dire al Signore: chiudo la bocca. E questo fa bene. Sempre nella carità”.
Dopo il 7-1 all’Olimpico contro la Roma in Champions League, il Bayern Monaco è rimasto nella capitale e questa mattina è stato ricevuto in Vaticano, in udienza privata, da Papa Francesco. Il Pontefice ha dato il benvenuto al presidente del club bavarese, Karl Hopfner, e all’ex campione Karl-Heinz Rummenigge e ha ricevuto, dal capitano Philipp Lahm e dal portiere Manuel Neuer, una maglia personalizzata del Bayern con il numero 1 e la scritta ‘Franzisko’. Il Pontefice si è concesso anche una battuta di stampo calcistico: “Ieri hanno giocato una partita meravigliosa”, rivolgendosi alla squadra e al suo condottiero, Pep Guardiola, tutti emozionati per l’eccezionale incontro e piu’ che soddisfatti per aver rovinato la festa giallorossa.