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Fiumicino, bambina rifiutata all’asilo per paura dell’ebola

Di ritorno da un viaggio in Uganda una bambina di tre anni non è più stata la benvenuta all’asilo. Le mamme dei suoi compagni infatti sono insorte, al grido: “O lei o i nostri figli”. È successo a Fiumicino.

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Il motivo è ormai quello più diffuso: la paura di contrarre l’ebola. Paura immotivata visto che l’Uganda non rientra tra i paesi a rischio, ma ormai la psicosi ha preso il sopravvento.

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Le mamme dei compagni della piccola non volevano che lei andasse all’asilo. Hanno così parlato con le maestre: “Se fate entrare lei non facciamo entrare i nostri figli”, hanno detto.

Per i genitori della piccola sono stati giorni di angoscia: per evitare che la piccola potesse essere emarginata e subire ghettizzazioni hanno preferito lasciare la bambina a casa. Il papà della bambina ha raccontato la storia al quotidiano on line In terris: “Abbiamo passato giorni di angoscia – racconta – Eppure non c’era alcun motivo reale per poter solo immaginare qualche rischio; l’unica spiegazione è che venivamo dall’Africa. Ma l’Uganda non è un paese contagiato e comunque ho fatto fare alle mie figlie tutte le analisi necessarie a stabilire la loro totale buona salute. Mia figlia non ha avuto alcun sintomo particolare”.

Il ministro della Salute Beatrice Lorenzin, si legge in una nota, ha espresso solidarietà alla famiglia della piccola e ha ricordato che l’Uganda non è un paese affetto ed è molto lontano dalle zone del west africa colpite dal virus. Il ministro ha inoltre ribadito che nel nostro Paese attualmente non c’è stato nessun caso di Ebola, neanche d’importazione, che il rischio di contrarre la malattia è basso e che queste forme di allarmismo sono assolutamente ingiustificate.

Sulla vicenda è intervenuta anche Unicef Italia: “Se vogliamo debellare Ebola, la prima cosa da fare è educare noi stessi e i nostri figli a respingere i luoghi comuni alimentati dall’ignoranza su cui trovano terreno fertile e spazio facili slogan politici e rigurgiti razzisti”, dice Andrea Iacomini, portavoce dell’Unicef Italia. “Di tutto c’è bisogno – ha detto Iacomini – in questo momento di emergenza mondiale legato ad Ebola, tranne che di psicosi collettive come quelle occorse alla bambina tornata sana, ripeto sana, dall’Uganda, paese non colpito dal virus”.

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Si24 è un quotidiano online di cronaca, analisi, opinione e approfondimento, fondato nel 2013 e con sede a Palermo. Il direttore responsabile ed editore è Maria Pia Ferlazzo.

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