Oltre 300 persone tra commercianti e semplici cittadini sono scesi in piazza a Genova per chiedere le dimissioni della Giunta regionale e comunale dopo l’alluvione.
I manifestanti chiedono anche certezze sui rimborsi, finanziamenti garantiti dal Comune a tassi agevolati, la moratoria delle imposte per i commercianti e i cittadini colpiti e l’immediata messa in sicurezza del territorio.
Nelle stesse ore il ministro dell’Ambiente Gianluca Galletti, nel corso dell’informativa del governo al Senato sull’alluvione a Genova e sulle conseguenze del maltempo in Toscana, Emilia e Friuli, ha ribadito che le cause del dissesto che hanno fatto delle conseguenze di un nubifragio una “catastrofe per la comunità” vanno ricercate “negli errori progettuali che hanno condotto alla regimentazione e all’intubamento di corsi d’acqua e nell’eccessivo consumo di suolo dovuto alla speculazione edilizia e all’urbanizzazione senza regole che hanno trasformato radicalmente la morfologia dei suoli”.
Galletti, ribadendo il cordoglio del governo per le vittime (una nel capoluogo ligure, due sorelle in Maremma, una a Trieste), ha detto che le forze dell’ordine hanno inoltre svolto un’intensa opera anti-sciacallaggio, che ha portato all’arresto o alla denuncia di 22 persone colte in flagranza di reato.
“Il Governo – ha sottolineato Galletti – ha istituito presso la Presidenza del Consiglio dei ministri una apposita ‘Struttura di missione contro il dissesto idrogeologico e per lo sviluppo delle infrastrutture idriche’, che ha il compito specifico di imprimere una forte accelerazione all’attuazione degli interventi di messa in sicurezza del territorio, all’immediato e mirato utilizzo dei fondi disponibili ancora non spesi, e di supporto alla nuova programmazione delle risorse per il ciclo 2014-2020″.
“Ai governatori – ha aggiunto – sono stati affidati inoltre ulteriori poteri di autorizzazione, con l’obiettivo della massima semplificazione e velocizzazione delle procedure di messa in sicurezza del territorio”.
“Le amministrazioni locali – ha ribadito – devono avere il coraggio e la serietà, che spesso sono mancate, di vietare le costruzioni in zone ad alto rischio idrogeologico”.