Il vertice Asem si è appena concluso ma il ritorno a casa per il premier del Giappone Shinzo Abe non è stato dei migliori. Sulla sua scrivania, il primo ministro ha trovato due lettere di dimissioni: il suo ministro dell’Economia e quello della Giustizia, due delle cinque donne scelte da Abe per il suo governo, si sono dimesse. E il motivo è un “classico italiano”: le due sono coinvolte in scandali relativi a finanziamenti elettorali.
Yuko Obuchi e Modori Matsushima adesso Abe subito annuncia: “Io ho fatto queste nomine e me ne assumo la responsabilità, scusandomi profondamente per questa situazione”. Si tratta delle prime dimissione dall’esecutivo messo su da Abe nel dicembre 2012.
Obuchi era a capo del potentissimo ministero dell’Economia e la donna considerata candidabile per diventare il primo premier di sesso femminile del Giappone. Lei, quarantenne, sarebbe coinvolta nella distribuzione di biglietti teatrali gratuiti a potenziali sostenitori tra il 2009 e il 2011, per un totale di 400 mila dollari. In più avrebbe anche effettuato alcune spese a vantaggio dei suoi familiari e speso circa 74 mila in creme di bellezza. La Matsushima, a capo del ministero della Giustizia, avrebbe invece violato le leggi elettorali con la distribuzione di ventagli di carta promozionali.