Teresa Romero non mostra più la presenza del virus Ebola nel suo sangue: l’infermiera spagnola che per settimane ha tenuto Madrid con il fiato sospeso adesso riceve una buona notizia grazie a un test effettuato all’ospedale Carlos III di Madrid. La donna, 44 anni, ricoverata dal 6 ottobre, non avrebbe più il virus nel sangue.
Gli esperti restano comunque cauti: l’infermiera andrà sottoposta a un altro test e se risulterà negativo sarà comunque costretta a rimanere in ospedale. La Romero infatti ha una grave infezione ai polmoni e solo tre giorni fa ha ricominciato a mangiare: resterà in osservazione almeno altre tre settimane per assicurare tutti che non riprenda l’ebola.
Gli infermieri sono gli “occidentali” più esposti al rischio di prendere il virus, curando i rari casi arrivati finora tra Europa e Stati Uniti. Il sindacato delle professioni infermieristiche Nursid ha lanciato l’allarme: “Gli infermieri italiani non sono adeguatamente preparati a fare fronte ad eventuali casi di Ebola: non hanno ricevuto una formazione specifica né rispetto alla malattia né circa l’utilizzo dei dispositivi di protezione. Inoltre, in molti ospedali tali dispositivi, come tute e maschere, mancano ancora”.
Parallelamente, l’Agenzia di salute pubblica della Catalogna ha riferito di aver attivato il protocollo per un sospetto caso di ebola: si tratta di un paziente di 48 anni ricoverato all’ospedale Clinic di Barcellona.
L’uomo, originario di Andorra, ha recentemente trascorso una settimana in Guinea Conakry e oltre un mese in Sierra Leone: ieri, una volta giunto in Spagna, è stato immediatamente sottoposto a un primo test.