Renzi: “Le Regioni arrabbiate? Passerà…”/FOTO | Da gennaio aiuti per le neo-mamme

di Nadia Palazzolo

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Renzi: “Le Regioni arrabbiate? Passerà…”/FOTO | Da gennaio aiuti per le neo-mamme

| domenica 19 Ottobre 2014 - 16:57

“O si fanno le cose o l’Italia perde un’occasione. Mi piace rispondere ai problemi reali delle persone”. Lo ha detto il presidente del Consiglio, Matteo Renzi, intervistato da Barbara D’Urso all’interno della trasmissione Domenica Live. “Venire qui l’altra volta mi ha portato fortuna – ha esordito Renzi – era prima delle elezioni”. “Ci sono gli editoriali, i commentoni – ha ironizzato – e i commentatori che hanno sempre qualcosa da ridire. Ma vanno lasciati fare, contenti loro se si divertono così. A me piace rispondere ai problemi della gente normale”.

La prima domanda riguarda, inevitabilmente, la legge di Stabilità varata dal governo.

“Per anni  – ha spiegato Renzi – tutte le volte che si varava la manovra finanziaria si trattava di prendere soldi degli italiani e metterli nel calderone della spesa pubblica. Per la prima volta noi abbiamo previsto 18 miliardi di euro di tasse in meno. Sono tanti soldi, abbiamo capito che l’Italia non può continuare a chiedere sempre ai soliti di pagare. Il punto chiave è che per vent’anni hanno pagato le famiglie, ora se iniziamo a fare tagli ai ministeri, alle Regioni, agli apparati burocratici questi ultimi non si possono lamentare” .

Quanto alle proteste delle Regioni, Renzi non ha mostrato dubbi: Gli passerà… Sono tutti arrabbiati, non ho la verità in tasca faccio un sacco di errori, ma cambiare l’Italia non è avere un giocattolo. Dobbiamo fare uno sforzo tutti insieme o l’italia non ha futuro”.  E la replica contro chi paventa tagli alla sanità non si è fatta attendere. “Una vergogna solo dirlo. Forse non ci saranno troppe asl o non è strano che una siringa in una parte d’Italia costi il doppio rispetto ad un’altra, o non ci saranno troppi supermanager? L’età media si allunga. – ha spiegato – e c’è anche un impatto inedito di alcune malattie sui conti dello Stato. Tipo chi soffre di demenza senile, o malattie terribili, come la Sla. Ma ci sono asl che vanno a casa dei malati e li curano. Altri scelgono l’ospedalizzazione. Bisogna essere seri: non tagliamo i servizi a questi cittadini. Contemporaneamente però ci sono spese che tranquillamente si possono tagliare”.

Per Renzi “Bisogna rendere il Paese più efficiente. Alla fine di questo percorso noi non saremo mai un Paese normale ma almeno possiamo essere un Paese più organizzato e che funziona un pochino meglio”.  “Noi dobbiamo premiare quelli che fanno bene, senza dare premi a pioggia. Dunque dividere quelli che fanno bene da quelli che fanno male”.

In merito al provvedimento sulla Pubblica amministrazione, il presidente del Consiglio ha ribadito che servirà a “ridurre il numero degli uffici, snellire, semplificare”. “Poi c’è la giustizia. Tu entri in un tribunale e hai da fare carte e timbri. Dobbiamo risparmiare attraverso il sistema telematico”.

“È arrivato il momento – ha aggiunto Renzi – di mettere da parte le bandiere dei singoli schieramenti e dire ‘ora ci sono da fare delle cose’ che se si fanno, si vince la madre di tutte le battaglie: il lavoro”. Quella adottata sul Tfr, ad esempio, per il premier è “una soluzione molto saggia: abbiamo trovato strumenti per dire chi lo vuole dal 1 gennaio in busta paga potrà chiederli all’azienda” e al tempo stesso “le banche daranno un aiuto alle aziende” per risolvere i problemi di liquidità. “Lasceremo al cittadino – ha chiarito – la libertà di fare come gli pare, il Tfr è una possibilità”.

“C’è da ridurre la tassa sul lavoro – ha continuato Renzi. Oggi un imprenditore paga un sacco di soldi, ma molti non arrivano al lavoratore. La spesa dell’imprenditore se la mangia lo Stato. Mettiamolo a dieta. Sono i 6 miliardi per l’Irap”.

Renzi ha poi annunciato che dal primo gennaio “gli 80 euro andranno anche a tutte le mamme, o i papà, per i primi tre anni di vita” del loro figlio. Il bonus sarà garantito per i redditi fino a 90mila euro per tre anni.

Per il premier anche un video in cui alcuni degli alluvionati di Genova hanno chiesto un intervento immediato del governo.

“Non sono andato  – ha spiegato – per non fare passerella e credo che chi è andato abbia sbagliato”. “Torno a Genova solo dopo avere fatto tre cose. Dobbiamo capire perchè alcune opere non sono state fatte, vado lì quando sono partiti i lavori, non le chiacchere. Dobbiamo trovare un meccanismo per cui possiamo consentire a chi ha piccole imprese o attività di avere i soldi per riprendere l’attività. Ci deve essere una classe politica al fianco delle persone, non per strumentalizzare ma per dare vicinanza concreta”.

Renzi ha ribadito la necessità di snellire le procedure burocratiche. “Sono trent’anni che si fanno convegni, io no. Cerco in silenzio di spalare il fango della burocrazia (il riferimento è agli ‘angeli del fango‘ di Genova ndr.)”.

“Credo che il presidente della Regione Liguria Burlando abbia sbagliato. Non credo il problema sia dimettersi – ha detto -. Solo una frase infelice”. Il riferimento è alla polemica tra il presidente della Regione e la tv genovese Primocanale che l’ha querelato dopo che, nelle more di una conferenza stampa il governatore, pressato dal giornalista, aveva pronunciato la frase “se continuate così farete una brutta fine, siete una roba inqualificabile.

“Non perdiamoci – ha aggiunto Renzi – in polemiche di troppo. Ora è il momento di tirarsi su le maniche e lavorare per l’Italia. Tra sei mesi si vota e gli italiani sceglieranno il presidente migliore. Nessuno è perfetto. L’importante è che in questo lavoro si metta il cuore poi si può anche sbagliare”.

Per il capo del governo anche l’occasione di ironizzare con la conduttrice. Barbara d’Urso lancia la pubblicità e ironizza : “Quanti soldi fai fare al tuo editore?”.  E alla replica: “Non abbiamo il canone”, il premier ha ribattuto prontamente: “In questi anni non vi hanno certo sacrificato…”. “Io – ha aggiunto ridendo – sono la pausa tra le pubblicità”.

Un passaggio anche sulle unioni civili. “È un tema  – ha precisato Renzi – dove ci sono tante polemiche, alcune volte ideologiche altre dettate dalla paura. Noi abbiamo detto di avere come modello la legge tedesca: le persone dello stesso sesso hanno gli stessi diritti di chi convive. La mettiamo nella sessione parlamentare dopo la riforma elettorale.  I tempi? Subito dopo la riforma elettorale, che è leggermente slittata ma ragionevolmente andrà entro l’anno, la proposta già pronta comincerà l’esame dal Senato”.

Da Renzi un appello ai parlamentari: “Capisco le opinioni diverse, ma evitiamo su questo tema di aprire l’ennesima violenza polemica e ideologica. Non è il matrimonio puro nè la situazione di oggi. Alla fine – ha scherzato Renzi – il Papa mi scavalca (il riferimento è ai lavori del  Sinodo ndr.)”. “Tutte le riforme, da quella elettorale a quella per i diritti civili, entro dicembre? – ha puntualizzato – Se potessi farlo da solo sì, ma quella si chiama dittatura..”. Renzi ha inoltre sottolineato che ci sono “4, 9 milioni di italiani che fanno il servizio civile, il volontariato, sono straordinari. Il loro mondo si chiama terzo settore, in realtà è il primo nel mio cuore” e c’è “l’idea” di “di semplificare la vita di questi italiani, delle associazioni di volontariato, contro fisco e burocrazia che alle volte fanno del male”.

Per il presidente del Consiglio anche una “provocazione” con la riproposizione di un video con la parodia del premier firmata da Crozza. “Forte Crozza”, il commento tra le risate. “Vedi le imitazioni e dici ‘non sono così”…poi ci pensi e dici: ‘sono così. Una volta da Palazzo Chigi vedevo Ballantini che mi imitava con la mano in tasca. Io ho pensato: ‘no, non sono così. Ma invece avevo la mano in tasca come lui…”.

Un passaggio anche sulla vita “privata” del premier. “Oggi è il compleanno numero 94 di mia nonna – ha detto –  e io sono qui per colpa tua (di Barbara d’Urso ndr.)” . E Renzi si è concesso anche un italico vizio: gli auguri al congiunto tramite il piccolo schermo: “Auguri nonna Maria”, ha detto ridendo.

Agnese – ha detto parlando della moglie – ha la sua vita da insegnante. Viene con me quando ci sono eventi ufficiali ma per il resto cerchiamo di proteggere i nostri figli e il loro diritto a una vita normale già c’è il babbo non normale”.

In chiusura , per Renzi anche l’occasione di improvvisarsi presentatore. “Dopo la pubblicità – ha detto salutando conduttrice e pubblico – il grande collega di Francesco Guccini (cantautore preferito del premier ndr.) che si chiama Nino D’Angelo”.

 

 

 

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