La riforma del lavoro, la crisi, il futuro dell’euro. Ignazio Visco interviene al sessantesimo della casa editrice Il Mulino a Bologna, mentre fuori dall’aula dove si tiene la cerimonia il corteo degli antagonisti, sfocia in scontri con la polizia.
Il filo che conduce le sue parole è il futuro e le sfide per l’Italia: “I tempi stanno cambiando, cantava Bob Dylan cinquant’anni fa” – dice Visco – “e in questo mezzo secolo i tempi sono veramente cambiati”.
Il governatore parla subito, indirettamente, della riforma del mercato del lavoro in discussione in questi giorni: “Il punto cruciale è come difendere il lavoratore nella transizione” imposta dai cambiamenti tecnologici e per questo “ci vogliono sistemi non di difesa del posto di lavoro ma del lavoratore, sistemi di sicurezza sociale che vanno rivisti e ripensati”.
Per Visco, molte opportunità nel nostro Paese sono nei servizi, “perché sono molto arretrati, sia sul lato della domanda che dell’offerta”. Euro? “I mercati guardano con lo specchietto retrovisore” Sulla moneta unica e sulla volatilità dei listini di questi giorni, Visco ricorda: “I timori sui mercati di una fine dell’euro” alla base delle turbolenze di questi giorni “sono riproposti da chi guarda nello specchietto retrovisore”.
Il governatore ha aggiunto come “i mercati non si regolano da soli ma necessitano di istituzioni che li governino con regole condivise” e ha ricordato come due giorni fa i listini siano scesi del 5% salendo poi del 4% il giorno successivo. “Andiamo a casa con un -1% ma con un +2% rispetto a gennaio”.
Mentre il Governatore parlava c’è chi è sceso in piazza a protestare. Il corteo, dopo aver sfilato pacificamente in via Indipendenza, si è avvicinato a via Castiglione a Bologna dov’era schierato un cordone di Polizia. Dai manifestanti delle prime file, coperti da caschi, sono partiti uova di vernice, bottiglie e alcuni grossi petardi. Il corteo ha poi provato a sfondare ed è partita una carica che ha respinto la manifestazione sulla vicina via Farini, una delle strade dello shopping bolognese piena di gente per il passeggio del sabato pomeriggio. Ci sono stati minuti di panico anche tra i passanti, fumogeni, motorini rovesciati e tensione tra manifestanti e forze dell’ordine. Tra gli obiettivi del corteo l’intervento di Visco e il presidio di Forza Nuova in programma a Bologna.
Diciannove – tra agenti e carabinieri- sono rimasti feriti. Si tratta di sei carabinieri, prognosi tra 2 e 20 giorni, e 13 poliziotti, tra i 7 e i 12 per perforazione del timpano.
Oltre ai sei militari dell’Arma, che hanno riportato contusioni guaribili dai 2 ai 20 giorni, tra i poliziotti sono rimasti contusi in vario modo tre funzionari e dieci agenti dei reparti mobili di Bologna e di Padova. Un alto dirigente della questura, colpito da un petardo che gli è esploso sul caschetto, ha riportato un trauma acustico e una sofferenza psicofisica guaribili in 7 giorni. Un altro dirigente colpito da un oggetto allo sterno ha una prognosi di sette giorni, un vicequestore aggiunto guarirà in 10 giorni per la forte contusione alla scapola destra. Tre gli agenti del reparto mobile di Bologna: uno ha subito la perforazione del timpano per lo scoppio di un ordigno rudimentale, danno che potrebbe diventare permanente. Un altro una ferita al labbro, cinque giorni, il terzo, quello che rimanendo a terra svenuto aveva destato forte allarme, dieci giorni sempre per trauma acustico. Sette i colleghi del reparto mobile di Padova, prognosi comprese tra i sette e i 12 giorni per contusioni di varia natura agli arti e al busto. Feriti ci sono stati anche tra i manifestanti. Uno di loro è stato medicato sul posto dal personale di un’ambulanza. Non sono note al momento le prognosi.