Ignazio Marino trascrive 16 nozze gay celebrate all’estero dalle coppie italiane che adesso vogliono un riconoscimento anche nel nostro paese: sono cinque coppie di donne e undici di uomini. L’ora x scatta alle 11: le nozze già contratte all’estero, soprattutto in Europa e qualcuna in America, vengono registrate all’anagrafe di Roma.
Una festa a cui il sindaco Marino non intende rinunciare, nonostante il chiaro avvertimento del ministro dell’Interno Angelino Alfano di qualche giorno fa e il richiamo ufficiale del prefetto di Roma Giuseppe Pecoraro: l’invito è di fare un passo indietro.
“Altrimenti potrebbe rendersi necessario l’annullamento delle trascrizioni”, scrive in modo formale il prefetto. Marino però ha già risposto, in modo sereno e non intende rovinare la festa dei 32 sposini e sposine. “Io trascrivo, mica celebro i matrimoni. In quel caso sarei fuori legge”, spiega il sindaco “Seguo solo una indicazione dell’Unione Europea”.
Intanto al Campidoglio il clima era tutt’altro che disteso: gli attivisti contrari ai matrimoni tra omosessuali hanno manifestato insieme al Nuovo Centrodestra sotto la statua di Marc’Aurelio. La scalinata in piazza Venezia è stata transennata e alcuni esponenti della comunità gay hanno esposto una bandiera arcobaleno.
Mentre Marino procedeva a trascrivere le unioni civili, in sala Protomoteca è entrata anche il consigliere comunale Giorgia Meloni, che ha avuto un acceso alterco con un ospite e poi con qualche coppia di sposi. Marino ha concluso però le registrazioni e ha salutato le coppie di sposi citando la poesia “Se saprai starmi vicino” di Neruda.
La risposta del ministro dell’interno Angelino Alfano non tarda ad arrivare. “Marino firma autografi. Il sindaco Marino ha firmato trascrizioni per nozze gay. Ribadisco: per l’attuale legge italiana, ciò non è possibile”, tuona sulla sua pagina Facebook il leader del Nuovo Centrodestra “La firma di Marino non può sostituire la legge e non ha dunque alcun valore giuridico. In pratica, il sindaco Marino ha fatto il proprio autografo a queste, peraltro rispettabilissime, coppie”.
Il prefetto di Roma Giuseppe Pecoraro ha invitato Marino a procedere alla cancellazioni delle trascrizione delle nozze gay “altrimenti sarò costretto io a farlo per legge”. Il prefetto ha dunque ribadito la sua posizione, in ossequio alla circolare Alfano, già comunicata al Campidoglio alcuni giorni prima della cerimonia. L’effettivo annullamento delle nozze deve rispettare i tempi burocratici della registrazione delle 16 trascrizioni. Tra martedì e mercoledì dovrebbe verificarsi l’effettivo annullamento degli atti di stamani.
Duro il commento della Cei: “Una tale arbitraria presunzione, messa in scena proprio a Roma in questi giorni, non è accettabile” hanno scritto. “Le nozze gay sorprendono perché oltre a non essere in linea con il nostro sistema giuridico, suggeriscono una equivalenza tra il matrimonio ed altre forme che ad esso vengono impropriamente collegate”.