Venticinque scadenze fiscali da pagare, una ogni due giorni, fino alla fine del 2014: la Cgia di Mestre lancia l’allarme per le imprese italiane, che saranno chiamate a versa 91 miliardi di euro di imposte nei prossimi due mesi. Le aziende dovranno destreggiarsi tra il versamento delle ritenute Irpef dei dipendenti e dei collaboratori familiari, le ritenute in capo ai lavoratori autonomi, l’Iva, gli acconti Irpef, Ires e Irap, il versamento dell’ultima rata dell’Imu e della Tasi.
Insomma la fine del 2014 sarà da brivido per gli italiani. Secondo la Cgia sono un centinaio le tasse tra addizionali, bolli, canoni, cedolare, concessioni, contributi, diritti, imposte, maggiorazioni, ritenute, sovraimposte, tasse e tributi.
Tra le imposte più “assurde” l’addizionale regionale all’accisa sul gas naturale (praticamente una tassa sulla tassa), l’imposta provinciale di trascrizione (che si paga alle Province quando si acquista un’auto nuova), l’imposta sulle riserve matematiche (tassa in capo alle società di assicurazione), e le sovraimposte di confine sui gas, gli spiriti, i fiammiferi, i sacchetti di plastica non biodegradabili, la birra e gli oli minerali.