Il piano industriale di Poste Italiane potrebbe prevedere un taglio del personale: l’allarme lanciato dalla Cisl parla di numeri alti, “17 o 20 mila esuberi” su un organico di circa 143 mila dipendenti, rappresentati al 52% dalla Cisl. Ma la replica dell’azienda arriva fredda qualche ora dopo: “Numeri immaginari”.
“Leggiamo notizie relative al piano industriale di Poste con numeri immaginari che creano solo inutili incertezze e allarmismi all’interno dell’azienda”, ha assicurato Poste Italiane “Quando il piano, orientato alla crescita e allo sviluppo del gruppo in un momento di forte competitività dei mercati, sarà definito nei dettagli verrà presentato ai sindacati in un confronto sereno e costruttivo”.
L’allarme era stato lanciato da Mario Petitto, segretario della Cisl Slp, che aveva chiesto l’intervento del nuovo segretario generale Cisl Anna Maria Furlan. Petitto ha parlato della futura privatizzazione di Poste Italiane:: “Siamo tornati a dire che dobbiamo vendere un pezzo di Poste per fare cassa”.