Manifestazioni a Roma, Terni e Olbia venerdì mattina, in difesa del posto di lavoro. “I cuori di acciaio scendono in piazza per difendere la loro acciaieria”. Questo lo slogan scelto da Cgil, Cisl e Uil per la manifestazione in occasione dello sciopero generale proclamato nella provincia di Terni per chiedere una soluzione alla vertenza Ast.
Ma a sfilare oggi per le strade di Terni c’è tutta l’Umbria. Un’adesione piena e bipartisan, a partire dalla risoluzione approvata martedì scorso dal Consiglio regionale con cui l’Assemblea regionale ha aderito ufficialmente alla giornata. Hanno annunciato la loro presenza praticamente tutti i gruppi politici, dal Pd a Forza Italia, da Rifondazione al Psi. In marcia c’è la presidente della Regione, Catiuscia Marini, al fianco del sindaco di Terni, Leopoldo Di Girolamo. Accanto agli operai Ast i lavoratori di tutte le categorie, compresi i poliziotti del Silp Cgil, che hanno aderito alla protesta. Uno sciopero che ha anche valicato i confini provinciali con la proclamazione di analoga astensione dal lavoro per 8 ore da parte della Fiom Cgil della provincia di Perugia.
“Questa doveva essere la manifestazione dei lavoratori ed è in realtà lo sciopero di tutta la città”, ha detto il segretario generale della Cgil Susanna Camusso sottolineando che l’iniziativa che ha assunto la Thyssen Krupp, che controlla l’azienda ternana, “oltre a pregiudicare lo stabilimento pregiudica anche l’economia del citta’. Basta pensare alle operazioni che la Thyssen sta facendo sugli appalti per dire che c’e’ proprio un’idea di deindustrializzazione”.
E nel giorno del “vertice della speranza” al Ministero del Lavoro che deciderà le sorti dei dipendenti della compagnia aerea Meridiana, nella Capitale i lavoratori sono scesi in piazza “per pretendere un diritto espropriato da un management incapace”. Intanto prosegue la manifestazione dei due dipendenti della compagnia aerea che hanno trascorso la seconda notte a 35 metri d’altezza, sopra una torre della luce nel parcheggio dell’aeroporto Costa Smeralda di Olbia. Le polemiche continuano con i lavoratori che in una nota accusano il presidente Matteo Renzi di non aver mai “speso una parola sulla vertenza Meridiana”, e sollecitano gli attori coinvolti affinché “il lavoro torni a coloro a cui è stato sottratto”, perché “senza l’operazione Air Italy, spalleggiata da ammortizzatori sociali con cui si sono parcheggiati i veri Meridiana, adesso questa vertenza non esisterebbe”.