Prima di essere trasferita dal Texas Health Presbyterian di Dallas, la struttura sanitaria dove lavora come infermiera, Nina Pham, la donna che ha contratto il virus dell’ebola mentre prestava le prime cure al “paziente zero” in seguito deceduto, è stata visitata dal suo medico curante, il dottor Gary Weinstein, che ha registrato la conversazione, poi condivisa su Youtube.
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Dalla sua stanza dell’ospedale la 26enne si emoziona, piange e ringrazia tutti coloro che si sono presi cura di lei. “Vi voglio bene”, dice con le lacrime agli occhi. E il dottor Weinstein le dice di non piangere e a sua volta la ringrazia per come si è presa cura del primo paziente contagiato, Eric Duncan: “È stato uno sforzo enorme da parte di tutti voi e ne siamo orgogliosi”.
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Poi un piccolo momento di scherzo per smorzare l’emozione. Nina dice all’obiettivo: “Venite nel Maryland, tutti quanti. Party in Maryland” facendo riferimento al luogo dove riceverà le altre cure.
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Intanto il presidente americano Barack Obama apre alla nomina di un supercommissario per l’emergenza ebola, come chiesto da più parti, soprattutto nel partito repubblicano. “Potrebe essere una buona cosa” ha detto al termine di un vertice alla Casa Bianca con tutti i responsabili della sanità. Obama ha anche ribadito il suo “No” al divieto dei voli dall’Africa Occidentale: “Gli esperti mi dicono che sarebbe una misura meno efficace dei controlli in aeroporto”.
Obama ha inoltre firmato un provvedimento che permetterà al Pentagono di chiamare i riservisti della Guardia Nazionale per far fronte al problema in Africa occidentale, dove Ebola continua a espandersi e i morti sono oltre 4.000. Il presidente ha anche annunciato l’invio di otto ingegneri e uomini specializzati in Liberia. I militari aiuteranno la popolazione liberiana a costruire 17 centri per il trattamento dell’Ebola, ciascuno da 100 letti.
Nel frattempo a New York, il governatore Andrew Cuomo ha reso noti i nomi degli otto ospedali che offriranno cure mediche specializzate agli eventuali casi diagnosticati all’interno dello Stato. Cuomo ha inoltre rassicurato gli abitanti dello stato di New York affermando che più di 200 ospedali sono in grado di identificare i casi di Ebola, ricordando che anche gli agenti di polizia, gli operatori degli aeroporti e delle metropolitane sono stati formati per riconoscere i sintomi del virus mortale. Cuomo ha comunque invitato i cittadini a non preoccuparsi: “Siamo pronti e non ci sono motivi per lasciarsi vincere dall’ansia”.