Lutto cittadino oggi a Genova in occasione dei funerali di Antonio Campanella, l’ex infermiere di 57 anni travolto e ucciso giovedì scorso dalla piena del torrente Bisagno. La cerimonia nella chiesa della Sacra Famiglia di via Bobbio, nel quartiere di Marassi, uno dei più colpiti dalla terribile alluvione. Presenti anche il prefetto di Genova, Fiamma Spena, il questore e le autorità militari della Regione.
Su tutti gli edifici pubblici del capoluogo sono state esposte le bandiere a mezz’asta in segno di lutto e il Comune ha sospeso ogni iniziativa di carattere ludico e ricreativo. Il sindaco Marco Doria ha invitato i cittadini e le organizzazioni sociali, culturali e produttive a esprimere nel modo che riterranno più consono il cordoglio ai familiari della vittima.
La situazione in città intanto sta lentamente tornando alla normalità, grazie soprattutto al contributo di migliaia di volontari che da una settimana lavorano senza sosta per ripulire dal fango strade, negozi e scantinati.
E sul caso Genova ha riferito alla Camera il ministro dell’Ambiente Gian Luca Galletti. “In seguito ai danni causati agli immobili dalle forti piogge – ha detto – sono state evacuate 224 persone, di cui 56 hanno trovato ricovero presso strutture messe a disposizione dalle amministrazioni comunali, le altre presso parenti”.
Il titolare dell’Ambiente ha sottolineato che la Regione Liguria ha “piena responsabilità dell’attività di allertamento, nella emissione sia degli avvisi meteo che degli avvisi di criticità idrogeologica e idraulica per quanto riferito al territorio regionale”. Il Dipartimento della protezione civile, attraverso il Centro Funzionale Centrale, “svolge un ruolo di indirizzo e coordinamento generale della rete dei Centri Funzionali Regionali e può sostituire nei compiti e nelle funzioni i Centri funzionali decentrati non attivi, su richiesta delle Regioni interessate”, ha spiegato Galletti. La Regione Liguria, però, “dispone di un Centro funzionale decentrato attivo che svolge attività operative di previsione, monitoraggio e sorveglianza, è gestito dall’Agenzia Regionale per la Protezione dell’Ambiente della Liguria” ed è “dipendente funzionalmente dalla struttura regionale competente in materia di protezione civile”.
La polizia giudiziaria ha iniziato ad acquisire i primi documenti presso gli uffici della Protezione civile comunale nell’ambito dell’inchiesta per disastro colposo sull’alluvione di giovedì scorso. I documenti acquisiti servono agli inquirenti a capire cosa non abbia funzionato e in particolare perché furono sbagliate le previsioni, perché non venne diramata l’allerta e come è stata gestita l’emergenza. Gli agenti hanno iniziato anche a prendere i primi contatti con persone che saranno sentite come “informate dei fatti”.
Gli inquirenti vogliono capire cosa è stato fatto dall’alluvione del 2011, costata la vita a quattro donne e due bambine. Per questo il perito Alfonso Bellini è stato incaricato oggi di aggiornare la consulenza fatta nel 2012 per una ricognizione di massima. La Procura di Genova ha anche aperto un fascicolo per omicidio colposo per la morte dell’ex infermiere travolto il 10 ottobre scorso dall’onda di piena del Bisagno.