Si è conclusa una delle peggiori giornate borsistiche del 2014, con pesanti ripercussioni sui listini eropei.
L’economia europea sempre più incerta, le tensioni che si stanno verificando in Grecia e i segnali allarmanti che giungono dalla Germania, hanno avuto una pesante ripercussioni sui listini europei. La maglia nera l’ha conquistata Milano in forte calo (con chiusura a – 4,44%).
Crolla a picco la borsa di Atene: l’indice Ase cede il 9,3%, il calo “intraday” più alto degli ultimi sei anni dopo che Fitch ha espresso dubbi sulla solidità patrimoniale delle banche elleniche mandando in tilt la Borsa di Atene.
Apertura in deciso calo per Wall Street, col Dow Jones che perde l’1,26% e il Nasdaq l’1,72%. Male anche l’indice S&P500 che cala dell’1,28%. Pesano – spiegano gli osservatori – le preoccupazioni sull’Europa, dal rallentamento della Germania alle tensioni in Ucraina
Vola lo spread i titoli di stato decennali italiani e tedeschi: il differenziale tra Btp e Bund è salito di oltre il 10% toccando anche i 170 punti base. Il rendimento del titolo decennale italiano è ora al 2,4%.
Crolla nel pomeriggio Piazza Affari (l’indice è sceso anche sotto il 4% per poi “rimbalzare” un po’ e ripiombare velocemente giù) mentre lo spread btp-bund torna a “volare” ed è tornato sopra 164 punti base. Nel corso della giornata sono stati sospesi 12 titoli per eccesso di ribasso: da Mediobanca a Unicredit, da Finmeccanica a Stm.