La parola dell’anno? Selfie. C’era da aspettarselo ma adesso l’ha incoronata ufficialmente il vocabolario Zingarelli che l’ha inserita di diritto tra i lemmi della lingua italiana per l’edizione del 2015.
Ma il selfie, ovvero l’autoscatto, la foto scattata a se stessi o in gruppo, preferibilmente con uno smartphone per diventare subito social, è in buona compagnia. Il dizionario infatti sta al passo con i tempi e si apre alle nuove parole come “Svapare”, ovvero la nuvola di fumo che si fa con le E-Cigarette (le sigarette elettroniche); “Redditest”, un software che l’Agenzia delle Entrate mette a disposizione dei contribuenti perché possano autovalutare, la congruenza del reddito dichiarato con i beni posseduti e i servizi fruiti; “Collocatario”, cioè la persona presso la quale qualcuno è collocato. Nelle separazioni di coniugi con un figlio minorenne, il genitore con il quale il figlio abita prevalentemente.
E poi ancora il verbo Empatizzare e lo Scouting, il Guacamole e ancora Svirgolata, Sfoltitura o Traspirante, da collegare magari a nuove attività emergenti come la Wedding Planner (organizzatrice di nozze) il Videoreporter o la Doula (donna che svolge una funzione di sostegno psicologico e pratico, ma non medico né sanitario, a una puerpera durante la gravidanza e il parto e nei primi mesi di vita del bambino).
Il nuovo Zingarelli ha ritagliato uno spazio anche a nuovi atteggiamenti che rischiano di diventare patologici e pericolosi come l’Eterofobia (la paura e ostilità per tutto ciò che è altro, diverso, alternativo. Anche l’avversione per l’eterosessualità e gli eterosessuali) e la nuova, e purtroppo sempre più diffusa, Nomofobia (timore ossessivo di non poter disporre del telefono cellulare).