“Ho avuto un rapporto molto forte con la famiglia Agnelli e credo di aver fatto qualcosa di importante nel 2004, quando accettai di fare il presidente della Fiat in un momento estremamente drammatico. Forse un grazie in più me lo sarei aspettato”. È lo sfogo di Luca Cordero di Montezemolo, ripercorrendo l’addio da presidente della Ferrari a “Porta a Porta”.
“Tutto è avvenuto un po’ in fretta in relazione al grande appuntamento con la quotazione di Ferrari-Chrysler alla Borsa americana avvenuta due giorni fa – prosegue -, c’era necessità di avere una Ferrari dentro un grande gruppo e credo che questo abbia un po’ accelerato i tempi. Non mi ha fatto molto piacere il modo, ma fa parte della vita ed è giusto che chi ne è il proprietario possa prendere delle decisioni”.
“Per la Ferrari – prosegue Montezemolo – oggi si apre una fase nuova, diversa. Ho sentito parlare di una Ferrari come la Magneti Marelli, ma con tutto il rispetto la Ferrari è un’altra cosa. È una parte della bandiera italiana”
Nelle parole di Montezemolo anche un riferimento alla vicenda del pilota Bianchi, in gravissime condizioni dopo un incidente nel corso dell’ultimo gp di Suzuka. “È uno dei nostri ragazzi, quel trattore non poteva e non doveva stare lì. Purtroppo qualche incidente ogni tanto ancora si verifica, ma sulla sicurezza passiva e attiva, ci sono stati passi in avanti enormi”.