L’Italia è a rischio Isis: l’allarme arriva in una nota del Quirinale, dove oggi si è riunito il Consiglio supremo di Difesa, presieduto dal presidente della Repubblica Giorgio Napolitano: “La pressione militare dell’ISIS in Siria e in Iraq implica rischi rilevanti per l’Europa e per l’Italia”.
“Il quadro della situazione internazionale mostra tensioni e instabilità crescenti – spiega il Quirinale nella nota -. In Ucraina il conflitto appare tendenzialmente frenato dagli sforzi politici e diplomatici in atto che vedono il costante impegno del nostro Paese. È indispensabile dare continuità e sbocchi risolutivi a questi sforzi”.
“La pressione militare dell’ISIS in Siria e in Iraq implica rischi rilevanti per l’Europa e per l’Italia, anche per la forza attrattiva che il movimento sembra poter esercitare su altre formazioni jihadiste e dell’estremismo islamico in aree non contigue ai territori controllati. È quindi necessario che l’Italia, insieme a Nazioni Unite e Unione Europea, consideri con estrema attenzione gli eventi in corso ed eserciti ogni possibile sforzo per prevenire, in particolare, l’ulteriore destabilizzazione della Libia”.
“La minaccia costituita dai cosiddetti foreign fighters rende evidente l’esigenza di uno sforzo integrato e senza soluzione di continuità, sia sul fronte informativo sia su quello esecutivo, da parte dei dispositivi di sicurezza esterna e interna nazionali e internazionali – prosegue la nota del Colle -. La situazione in atto dimostra l’urgenza e l’importanza, pur nei limiti della ridotta disponibilità di risorse, di una rapida trasformazione delle nostre Forze Armate e dell’organizzazione europea della sicurezza. Se le prime dovranno essere rese più pronte ed efficaci rispetto ai compiti da assolvere nelle aree di prioritario interesse per il nostro Paese, il solo sforzo nazionale non potrà essere sufficiente a garantire l’Italia, come ciascuno degli altri Paesi europei, dalle minacce e dai rischi che si prospettano già nel breve termine”.
“Il Libro Bianco darà quindi indicazioni circa la strategia di integrazione politico-militare che il Governo intende realizzare in ambito UE e NATO. Pur se il contributo italiano agli obiettivi della sicurezza nazionale e comune non potrà che essere limitato in termini di uomini e mezzi, il nostro Paese dovrà essere in grado di fornire, nei consessi internazionali, un apporto qualificante e incisivo sul piano delle iniziative di prevenzione e di risoluzione delle crisi. A questo fine, il Consiglio auspica un rilancio delle istituzioni della global governance che operano in questo settore, a partire dalla Common Security and Defence Policy (CSDP)”.
“Il nuovo Alto Rappresentante potrà certamente sostenere le iniziative italiane e imprimere adeguato impulso alla rivitalizzazione del fondamentale settore della sicurezza. Il Libro Bianco dovrà poi conferire massima priorità all’obiettivo dell’integrazione interforze e, più in generale, dell’integrazione interna delle nuove Forze Armate e del sistema Difesa nel suo complesso – sottolinea il Quirinale – Provvedimenti in questa direzione, insieme a quelli altrettanto urgenti volti a consentire un rapido deflusso o reimpiego del personale militare in esubero, sono essenziali per risolvere il fondamentale problema di efficienza e di economicità dell’apparato militare”.
“La sfida più importante da vincere attraverso l’integrazione resta comunque quella dello sviluppo della massima sinergia tra le diverse componenti logistiche e amministrative, ma soprattutto operative e di comando delle Forze Armate rispetto agli effettivi compiti da assolvere. Il successo del progetto di riorganizzazione delle Forze Armate che prende avvio con il Libro Bianco riveste grande importanza per il nostro Paese e si inserisce a pieno titolo, nel grande processo di riforma della Pubblica Amministrazione promosso dal Governo per la realizzazione di una struttura dello Stato meno onerosa ma, allo stesso tempo, in grado di servire più efficacemente il cittadino – conclude la nota -. Il Consiglio ha infine ribadito la necessità di continuare a perseguire una rapida soluzione della vicenda dei nostri fanti di marina”.
Alla riunione hanno partecipato il presidente del Consiglio, Matteo Renzi; il ministro degli Affari Esteri, Federica Mogherini; il ministro degli Interni, Angelino Alfano; il ministro dell’Economia e delle Finanze, Pier Carlo Padoan; il Ministro della Difesa, Roberta Pinotti; il ministro dello Sviluppo Economico, Federica Guidi; il capo di Stato Maggiore della Difesa, ammiraglio Luigi Binelli Mantelli. Hanno inoltre presenziato il sottosegretario alla Presidenza del Consiglio dei Ministri, Graziano Delrio; il segretario generale della Presidenza della Repubblica, Donato Marra; il segretario del Consiglio Supremo di Difesa, Rolando Mosca Moschini.