Le grandi aziende stanno puntando sempre di più sul welfare, ma adesso probabilmente si sta sconfinando. Facebook e Apple hanno deciso di offrire, alle dipendenti in età fertile che non vogliono sacrificare la loro carriera, di congelare i propri ovuli.
Le due aziende si sono messe a disposizione delle donne che lavorano per loro e stanno dando la possibilità di “mettere in freezer” i loro ovuli per posticipare i piani sulla maternità, senza rinunciarvi. Anche se questo dovesse comportare l’esborso di migliaia di dollari.
Facebook ha già cominciato la copertura della procedura che può costare 10 mila dollari o più per il canone annuale di deposito, mentre la Apple inizierà a gennaio.
Per gli esperti, però, prima di avviare la procedura di congelamento degli ovuli è necessaria un’attenta consulenza sulle probabilità di successo. Gli ovuli, infatti, sono più delicati e difficili da congelare rispetto allo sperma perché contengono molta acqua. I primi tentativi erano maggiormente soggetti a fallimento perché si formavano dei cristalli che potevano distruggerli o danneggiarli. Adesso gli scienziati hanno creato una tecnica di congelamento rapida chiamata vitrificazione che ha superato questa difficoltà.
Inoltre, c’è il problema dell’infertilità legata all’età. La capacità di concepimento inizia a diminuire dopo i 35 anni e accelera la caduta man mano che ci si avvicina ai quaranta. Rimangono meno ovuli e non così sani come negli anni più fertili. Ciò significa che ci sono maggiori probabilità di aborto spontaneo.