Andrebbe verso l’archiviazione l’indagine, aperta dalla Procura di Palermo, sulla gestione del cosiddetto click-day, il progetto dell’assessorato regionale alla Formazione che avrebbe dovuto mettere in contatto giovani disoccupati e imprese. Il piano saltò perché il sistema informatico andò in tilt per l’eccesso di richieste. Unica indagata è la dirigente Annarosa Corsello che risponde di abuso d’ufficio.
La Corsello è stata interrogata, su sua richiesta, dal pm Piero Padova e dall’aggiunto Dino Petralia, la scorsa settimana. Al centro dell’indagine c’è l’affidamento diretto del servizio informatico, assegnato senza passare dunque per una gara, alla Ett. Sembra cadere la tesi che la dirigente avrebbe favorito la Ett per un presunto rapporto di lavoro della figlia con la società. La ragazza, infatti, avrebbe avuto solo un co.co.pro di un mese e non con la azienda scelta dalla madre, ma con una ditta che faceva parte di una Associazione Temporanea di Imprese a cui apparteneva anche la Ett.
La scelta della azienda, poi, sarebbe stata consentita dalla legge che permette l’affidamento diretto in presenza di servizi che richiedono particolari competenze: la Ett aveva già predisposto un sistema di software per la Regione e l’affidamento a una terza società sarebbe stato antieconomico. I pm stanno completando gli accertamenti documentali, ma sembrano, alla luce di quanto finora emerso, intenzionati ad archiviare l’inchiesta.