Abbiamo spezzato le ossa nientemeno che all’Azerbaigian e a Malta. Due vittorie limpide, indiscutibili. Primo posto del girone. L’Italia s’è desta. Che spettacolo, che orgoglio, che emozioni.
Chiariamo subito che il contenuto è del tutto ironico. La precisazione è necessaria perchè probabilmente nessuno – nello staff azzurro – lo capirebbe. Basta sentire le dichiarazioni del dopo partita con il carico di assurde giustificazioni. “Due partite in quattro giorni…” Mbè? Di solito la gente va a lavorare tutti i giorni. “Difficile giocare con squadre che si chiudono…” Mbè? Sarà ancora più difficile se il tuo unico centravanti è Giovinco che si aggira sui 160 centimetri. Sarebbe stato più onorevole ammettere di avere offerto una prova squalificante che allontana la gente dal calcio.
Dico e scrivo una cosa che non fa piacere dire e scrivere: nell’ultima mezz’ora di partita ho tifato Malta. Un pareggio avrebbe punito giustamente una Italia inguardabile, noiosa. Nemmeno l’espulsione di Bonucci ha dato una scossa. Anzi, da quel momento in poi abbiamo giocato solo con retropassaggi. Per quasi un’ora siamo stati in superiorità numerica e anziché cercare il gol della sicurezza (che tristezza usare queste frasi contro Malta) per evitare rischi come contro l’Azerbaigian abbiamo rinunciato a giocare. Solo Giovinco, il più motivato, ha cercato qualche isolato guizzo e ha colpito il palo nel finale.
C’era bisogno di un allenatore-scienziato come Conte (da oltre tre milioni netti all’anno) per schierare questa squadra, incapace di battere con un margine di sicurezza avversari che stanno agli ultimi posti del ranking? Sarà un caso che l’Azerbaigian ha perso 2 a 1 con l’Italia e ben 6 a 0 ieri sera con la Croazia? Cosa avrà fatto di tanto straordinario la normale Norvegia a segnare addirittura tre gol a Malta appena la settimana scorsa?
Gli azzurri facciano un esame di coscienza: se non vogliono giocare, se non vogliono mettere la gamba nei contrasti, se giocano con la maglia azzurra pensando solo al campionato, se non riescono a sostenere il “terribile stress” di due partite in quattro giorni, beh lo dicano e rinuncino alla convocazione. È più dignitoso, più apprezzabile.
Pensavo, venerdì scorso, con l’Azerbaigian, di essermi annoiato come mai: ieri è andata anche peggio, la prima ora di gioco è stata patetica, l’ultima mezzora un insulto allo sport, un vero e proprio spot contro il calcio, una cosa penosa. Se per la prossima partita i tifosi azzurri sceglieranno di andare al cinema o di vedere un film su Rete4 non chiedetevi perchè. Perfino Andorra – Israele, ieri, è stata molto più divertente, più combattuta.
Se questo è il nuovo corso, quello del grande rilancio, aridateci Nereo Rocco e Trapattoni: era un calcio più vero, più genuino.