“Questo Dio spray non esiste! Esistono persone! Gesù è il compagno di cammino che ci offre quello che chiediamo; il Padre che ha cura di noi e ci ama; e lo Spirito Santo che è il dono, è quel di più che dà il Padre, quello che la nostra coscienza non osa sperare”. Sono le parole di Papa Francesco, nella messa di stamane a Santa Marta.
Commentando nell’omelia il Vangelo del giorno, che presenta la parabola di un uomo che a forza di insistere ottiene da un amico ciò che chiede, il Papa ha spiegato che nella preghiera chiediamo tante cose, ma “il dono più grande che Dio ci può dare è lo Spirito Santo”.
“La preghiera – ha sottolineato – si fa con l’amico, che è il compagno di cammino della vita, si fa col Padre e si fa nello Spirito Santo. L’amico è Gesu'”. “Lui – ha aggiunto – ci accompagna e ci insegna a pregare. E la nostra preghiera deve essere così, trinitaria. Tante volte: ‘Ma lei crede?’: ‘Sì! Sì’; ‘In che crede?’; ‘In Dio!’; ‘Ma cosa è Dio per lei?’; ‘Dio, Dio!’. Ma Dio non esiste: non scandalizzatevi! Dio così non esiste! Esiste il Padre, il Figlio e lo Spirito Santo: sono persone, non sono un’idea nell’aria”.
Proseguono intanto anche oggi in Vaticano i lavori del Sinodo straordinario sulla famiglia. Il dibattito odierno si concentra sulla “apertura alla vita” e la contraccezione.
Il presidente delegato di turno, André Vingt-Trois, arcivescovo di Parigi, ha introdotto i lavori e ha poi dato la parola, prima della discussione generale, alla testimonianza dei coniugi Arturo e Hermelinda As Zamberline, responsabili di Equipe Notre-Dame per il Brasile presenti al sinodo come uditori.
“In questo campo – ha detto l’arcivescovo di Parigi – si toccano dimensioni e aspetti molto intimi dell’esistenza, per i quali emergono differenze sostanziali tra una visione cristiana della vita e della sessualità e un mondo di via fortemente secolarizzato”. Tra gli altri temi, “bisogna incoraggiare una mentalità aperta alla vita”, ha detto Vingt-Trois, “per contestare la mentalità contraccettiva e la diffusione di un modello antropologico individualista che determinano in certe regioni del mondo una forte calo demografico le cui conseguenze sociali e umane non sono sempre abbastanza tenute in considerazione”.