Svolta nelle indagini per l’omicidio di Enrico Marzola, il dipendente di un’impresa di onoranze funebri ucciso mercoledì con oltre 40 colpi di pistola a Pavia. La polizia ha fermato un ex collega, c, 43 anni. Con sé aveva una pistola.
Secondo gli investigatori, il 43enne serbava del rancore: Soffientini si era convinto che Marzola avesse in qualche modo ostacolato una sua riassunzione nella ditta ed era convinto di aver perso il lavoro a causa sua.
La polizia si era messa subito sulle tracce del presunto assassino, predisponendo numerosi posti di blocco e incentrando le ricerche, nelle vicine province di Milano e Lodi.
Marzola è stato freddato con decine e decine di colpi di pistola: forse più di quaranta, se si contano i bossoli ritrovati nel magazzino dell”azienda alla periferia nord-est di Pavia. L’uomo è stato prima colpito mentre si trovava a bordo di un furgone, e poi finito mentre cercava disperatamente di fuggire a piedi.