Sembrava che non dovesse morire mai Ernesto Guevara de la Serna, “Che” Guevara, agli occhi dei giovani che negli anni Sessanta volevano cambiare il mondo. E invece quel 9 ottobre 1967 il “Che” cadde a La Higuera, sotto i colpi dell’esercito boliviano.
In seguito fu diffusa la foto del Che sdraiato, morto, ma con gli occhi ancora aperti. Un’immagine mostrata quasi come un trofeo, come un monito. Ma quegli occhi aperti per molti sortirono l’effetto contrario: il “Che” era ancora vivo, almeno per chi ne aveva seguito le imprese.
Il Che è stato uno dei più famosi guerriglieri rivoluzionari della storia. Il suo volto, simbolo di rivoluzione, è rimasto impresso nei cuori, sulle magliette e le bandiere di due generazioni. Le sue frasi sono passate alla storia. Assieme a Fidel Castro riuscì a portare a termine la rivoluzione cubana.
Che Guevara era nato in Argentina, a Rosario, nel 1928 da una famiglia borghese. Nonostante una forma acuta di asma ha sempre svolto attività sportiva, specialmente il rugby. Di grande intelligenza amava gli studi e la poesia. Si laureò in medicina nel 1953. Due anni prima, nel 1951 partì con la sua motocicletta per visitare l’america Centrale e del Sud. In questo viaggio conobbe le condizioni di indigenza della popolazione e abbracciò la teoria comunista di Karl Marx.