Quando i carabinieri l’hanno trovato, Michele Caiazza non ha opposto alcuna reazione, lasciandosi arrestare. L’uomo, giovane, appena ventiquattrenne, è un pericoloso latitante del clan Amato-Pagano, coinvolto probabilmente nella sanguinosa faida di Scampia.
Il blitz è avvenuto di notte, mentre Caiazza dormiva con la moglie e la figlia piccola in una villa di Castel Volturno. Non ha accennato ad alcuna reazione: a suo carico ci sono 2 misure cautelari per associazione di tipo mafioso e per omicidio.
Caiazza è accusato di concordo nell’assassinio di Fortunato Scognamiglio, ucciso a Melito il 16 gennaio 2012 in una concessionaria d’auto, durante la terza faida di Scampia per il controllo delle piazze di spaccio nella zona Nord di Napoli.