“Durante il suo cammino nella storia, la Chiesa è tentata dal maligno, che cerca di dividerla, e purtroppo è stata segnata da separazioni gravi e dolorose”. Con queste parole Papa Francesco durante l’udienza generale del mercoledì in piazza San Pietro ha parlato del rapporto tra i cristiani di diverse confessioni.
“Sono divisioni – ha proseguito Bergoglio – che a volte si sono protratte a lungo nel tempo, fino ad oggi, per cui risulta ormai difficile ricostruirne tutte le motivazioni e soprattutto trovare delle possibili soluzioni. Le ragioni che hanno portato alle fratture e alle separazioni – ha proseguito il Pontefice – possono essere le più diverse: dalle divergenze su principi dogmatici e morali e su concezioni teologiche e pastorali differenti, ai motivi politici e di convenienza, fino agli scontri dovuti ad antipatie e ambizioni personali… Quello che è certo è che, in un modo o nell’altro, dietro queste lacerazioni ci sono sempre la superbia e l’egoismo, che sono causa di ogni disaccordo e che ci rendono intolleranti, incapaci di ascoltare e di accettare chi ha una visione o una posizione diversa dalla nostra”.
Davanti ad oltre 30 mila persone, il Papa ha sottolineato che non si può essere indifferenti alla divisione tra i cristiani, divisioni presenti anche all’interno della chiesa cattolica. Il Pontefice ha esortato a non rassegnarsi davanti a questa divisione che “nella storia è stata spesso causa di conflitti”, ma “questa è una vergogna”.
Il Papa quindi ha chiesto ai cattolici “una nuova apertura”, per costruire l’unità di tutte le chiese e tradizioni cristiane. Ricorda che i teologi delle diverse confessioni fanno il loro “doveroso” lavoro, ma nel frattempo, le chiese devono “camminare insieme”, nella preghiera, nella carità e nell’ascolto e rispetto reciproco.
Il Pontefice si è lasciato sfuggire anche un ricordo personale. “Non si deve parlare di cose personali, ma non so resistere alla tentazione: stiamo parlando di comunione tra noi e oggi sono tanto grato al Signore perché sono esattamente 70 anni che ho fatto la prima comunione”. Papa Francesco si è confidato così con i fedeli di piazza San Pietro ai quali ha poi ricordato che fare la comunione “significa entrare in comunione con gli altri, con i fratelli della nostra Chiesa e con quelli che appartengono a comunità diverse ma credono in Gesù”. Dobbiamo, ha suggerito alla folla, “ringraziare per il Battesimo e per la nostra comunione che sia di tutti insieme. Andiamo avanti – ha esortato infine – verso la nostra comunione: la storia ci ha separati ma siamo in cammino insieme, e questo è vero e dobbiamo difenderlo. E quando la meta ci può sembrare piuttosto distante, Dio non può chiudere l’orecchio alla voce di suo figlio”.
Bergoglio ha poi invitato i pellegrini di lingua francese, al momento dei saluti finali dell’udienza generale in piazza San Pietro, a “far entrare nella vostra preghiera i lavori del Sinodo sulla famiglia che si è aperto domenica scorsa” ed è incorso fino al 19 ottobre in Vaticano. “È un momento importante della vita della Chiesa, come anche per il sostegno alle nostre famiglie spesso ferite e provate in molti modi. Che Dio vi benedica e che benedica le vostre famiglie!”.