Riforma del Lavoro all’esame del Senato oggi, con la prevista votazione di fiducia. Il clima a Palazzo Madama è teso, con i senatori, compresi i malpancisti del Pd, che contestano la rivisitazione da parte del Governo della legge delega con cui il Parlamento ha dato mandato all’esecutivo, guidato da Matteo Renzi, di scrivere quello che è stato definito “Jobs Act”.
Al centro delle polemiche l’articolo 18 e il nodo dei licenziamenti, che saranno il cuore del maxi emendamento annunciato dal ministro Maria Elena Boschi su cui il Governo chiederà nuovamente la fiducia. Ma nessuno in Aula, e fuori dall’Aula, ha capito su cosa si voterà esattamente la fiducia. Articolo 18, legge delega, intenzioni del governo? Il voto di fiducia, infatti, inizialmente previsto per la tarda mattinata, è stato spostato al pomeriggio per permettere ai senatori di leggere il testo e conoscerne i contenuti.
Palazzo Chigi è stato addirittura costretto a mandare una nota per cercare di spiegare: “Il voto sulla fiducia al Jobs Act riguarda evidentemente l’articolo 18. La delega attribuisce al governo il dovere di superare l’attuale sistema e il presidente del Consiglio ha indicato con chiarezza la direzione. Che la delega sul lavoro riguardi l’articolo 18 lo si è spiegato per mesi ovunque, persino nelle sedi di partito. Chi vota la fiducia al testo vota la fiducia al presidente del Consiglio e al governo, che sostengono la necessità di riformare l’intero mercato del lavoro, come è esplicitato nella delega. In quanto delega non può che avere la portata definita dal testo normato”.
Il ministro Boschi ha sottolineato che “tutte le fiducie sono al governo” e che “comunque sia è un buon testo quello uscito dal Senato. Ci sono alcune modifiche rispetto a quello iniziale del governo che vanno nella direzione di accogliere i suggerimenti della Commissione al Senato, ma è rimasta la natura dell’impianto iniziale”. Boschi, nel parlare del Jobs act, ha sottolineato che nel paese c’è “un’esigenza di dare una risposta rapida e immediata attraverso l’approvazione definitiva in tempi più stretti possibili per poter dare attuazione alla delega. Credo sia nell’interesse di tutti in particolare di chi oggi non ha un lavoro o lo ha perso”.