“La logica era quella di procedere senza rispettare le garanzie per cariche parlamentari, affatto sconosciute, e di giustificare ‘ex post’ le violazioni che fossero emerse” per poi sanarle “con una ratifica successiva rinviabile ad oltranza”. Sono queste le motivazioni della sentenza di condanna di Giocacchino Genchi e Luigi De Magistris per il caso “Why not”. “Una violazione comune e consapevole delle disposizioni di legge”.
“L’obiettivo degli imputati non era quello investigativo, ma disattendendo le norme, era quello di conoscere il traffico dei parlamentari tramite l’acquisizione di tabulati: attività illecita perché dolosamente inosservante della legge Boato”, si legge nel documento.
Dopo la lettura delle motivazioni ha parlato anche il sindaco facente funzione di Napoli, Tommaso Sodano: ”È una partita che si gioca nelle aule di tribunale. De Magistris giocherà quella partita con la convinzione e la certezza della sua totale estraneità e rettitudine – ha affermato – Dimostrerà il suo impegno costante a difesa dei valori costituzionali. Su questo io sono tranquillo”.
L’ex sindaco di Napoli in mattinata aveva scritto su Twitter: “Lotterò per il trionfo della giustizia”.
Sindaco di strada:non mollo,amo Napoli,non consentiro’ a politicanti e affaristi di mettere mani su citta’,lottero’ per trionfo giustizia
— Luigi de Magistris (@demagistris) 8 Ottobre 2014