Il Ministero non può più intervenire nella vertenza Bt-Accenture. ”Il Governo ha fatto la sua parte, creando le condizioni per salvaguardare i livelli occupazionali. Quel che resta da definire – scrive in una nota il ministro dello Sviluppo economico, Federica Guidi, che ha seguito personalmente il tavolo tecnico – attiene in senso stretto alla trattativa tra aziende e sindacati, nella quale è anche improprio che l’esecutivo entri”.
Inoltre, si ricorda nella nota, “il ministero ha predisposto gli strumenti per sostenere gli investimenti delle due aziende e il piano di riqualificazione del personale”. Tocca adesso a Bt e Accenture e ai sindacati trovare l’intesa sulle tematiche di loro stretta competenza: costo del lavoro e impegni temporali in materia di relazioni industriali.
Anche i sindacati fanno sentire la loro voce nella vicenda: “Riteniamo che il governo nazionale non abbia fatto il possibile per intervenire con determinazione sulla vertenza di Accenture, a questo punto i 262 lavoratori riceveranno le lettere di licenziamento. Nella crisi che sta soffocando la città di Palermo, non possiamo tollerare la perdita anche di un solo posto di lavoro”, dicono Mimmo Milazzo, segretario Cisl Palermo Trapani, e Francesco Assisi, segretario Fistel Cisl Palermo Trapani.
Le aziende, dopo l’incontro di ieri, hanno proposto ai sindacati un piano che prevede il passaggio del 70% dei lavoratori a Bt, il 30% ad Accenture, l’ulteriore riduzione del 12% dello stipendio e una transazione individuale vincolante per tutti i lavoratori con la quale avrebbero dovuto rinunciare ai diritti maturati in passato.
“Purtroppo – spiega Salvo Ugliarolo, segretario generale della Uilcom Uil – oltre a constatare la totale chiusura delle aziende, malgrado i numerosi incontri fatti fino a ieri, abbiamo assistito all’incapacità da parte del Mise a dare il proprio contributo istituzionale per trovare una soluzione al problema. Come sindacato riteniamo grave l’atteggiamento del Governo nell’affrontare questa delicata vertenza che rischia adesso l’apertura delle procedure di licenziamento nei confronti dei lavoratori del sito di Palermo”.
“Dopo la rottura al tavolo di ieri al Mise, Accenture oggi ha inviato una lettera a ognuno dei 262 lavoratori invitandoli a riflettere sull’opportunità di siglare al più presto l’accordo prospettato al Mise, per evitare la fuga di Bt. L’accordo è stato respinto dai sindacati – dichiara Rosalba Vella, Rsu di Accenture. – Puntano sulla disperazione e sulla stanchezza delle persone. La procedura di licenziamento collettivo ancora non è stata aperta. Hanno spedito questa lettera individuale e hanno dato una settimana di tempo ai lavoratori per trovare un’intesa, scavalcando di fatto i sindacati. Se dovessero cambiare le condizioni, siamo disponibili a discutere, altrimenti, noi come Cgil non firmeremo nessuna intesa, anche se qualche lavoratore dovesse accettare per disperazione questa forma di discriminazione”.
Il sindaco di Palermo Leoluca Orlando, intanto, ha avuto questa mattina un colloquio telefonico con il ministro, alla quale ha manifestato la sua grande preoccupazione per lo stallo della trattativa per la vertenza Accenture. Il sindaco, nel ringraziare il ministro per il lavoro fin qui fatto dal suo dicastero, col fine di mantenere la commessa al call center palermitano e i conseguenti livelli occupazionali, ha auspicato che l’impegno del governo possa proseguire perché le parti ritrovino le condizioni base per una trattativa proficua. “Noi lavoreremo – ha assicurato il sindaco Orlando – per riportare ragionevolezza al tavolo delle trattative”.
In difesa dell’operato del governo è intervenuto il sottosegretario allo Sviluppo economico: “Il governo ha fatto quanto era nelle sue possibilità per portare a felice soluzione la vertenza del polo di Palermo di Bt-Accenture. Sono per questo ingenerose ed incomprensibili le accuse che vengono mosse in queste ore all’Esecutivo”.
“Naturalmente alla base di qualsiasi salvataggio ci deve essere la volontà delle parti, le due aziende ed i rappresentanti sindacali, di raggiungere un’intesa e rilanciare l’impresa. Altrimenti – precisa Vicari – qualunque sforzo messo in campo da parte del governo risulterebbe vano. Il problema è appunto questo, e cioè che finora non si è giunti ad un accordo per far ripartire l’attività nel sito di Palermo. Per quanto mi riguarda continuerò ad impegnarmi affinché si eviti la chiusura del polo palermitano e si liberino centinaia di famiglie dallo spettro della disoccupazione”.
E non si ferma a Palermo la protesta dei dipendenti di Accenture, che da tre settimane occupano i locali del call center palermitano, perché temono di essere licenziati. I lavoratori hanno deciso di proseguire l’occupazione dell’azienda almeno per altre 24 ore. I lavoratori torneranno in piazza per un presidio davanti alla sede della Prefettura. “Domani torneremo a riunirci in assemblea – dice Vincenzo Daniele della Rsu Uilcom di Accenture – sappiamo che per tutta la giornata anche oggi sono andati avanti in via informale contatti tra le aziende e i sindacati. La proposta di accordo avanzata ieri è inaccettabile, vorremmo capire coma mai Bt è disposta a ricollocarci in una società del gruppo, Atlanet, mentre secondo quanto ci risulta lavora alla sua vendita”.