Proprio mentre il governo dibatte di lavoro, garanzie, tfr e contratto nazionale, l’avventura (questa è stata negli ultimi tempi) di Accenture si accinge a finire. I 262 lavoratori non ce l’hanno fatta e dopo incontri, tavoli, intercessioni sindacali, manifestazioni, proteste, occupazioni e movimentazione sui social anche di molti vip, l’azienda aprirà le procedure di mobilità.
L’ultimo incontro al Ministero dello sviluppo economico non ha portato buoni risultati e ha sancito definitivamente l’inconciliabilità delle posizioni e l’impossibilità di accettare la proposta da parte dei lavoratori che l’hanno definita “scandalosa”. Durante l’ultimo tavolo a Roma, un gruppo di lavoratori ha protestato pacificamente con un sit in davanti il Mise, ma neanche questo è servito.
“Firmare quell’accordo sarebbe stata la fine dei nostri diritti di lavoratori – dice Vincenzo Daniele Rsu della Uilcom – garanzie inesistenti e taglio del costo del lavoro fanno si che il tavolo non abbia più motivo di continuare”.