I lavoratori dipendenti si ammalano più spesso di lunedì. Il curioso dato è svelato dalla Cgia di Mestre, secondo cui il 30% dei certificati medici viene presentato il primo giorno della settimana.
Dalla ricerca effettuata nel 2012 dall’Ufficio studi della Cgia, complessivamente sono stati quasi 106 milioni i giorni di malattia.
Nel pubblico ci si ammala più spesso, ma mediamente si perdono meno giorni di lavoro che nel settore privato. Sempre nel 2012, i giorni di malattia medi registrati tra i lavoratori del pubblico impiego sono stati 16,72 (con 2,62 casi per lavoratore), nel settore privato, invece, le assenze per malattia hanno toccato i 18,11 giorni (con un numero medio di casi per lavoratore uguale a 2,08).
Tra i lavoratori dipendenti più “cagionevoli” troviamo i calabresi, con 34,6 giorni di assenza l’anno; i siciliani (con 19,9 giorni medi di malattia all’anno), i campani (con 19,4) e i pugliesi (con 18,8). Gli operai e gli impiegati più “robusti”, invece, li troviamo a Nordest. Se i lavoratori dipendenti dell’Emilia Romagna rimangono a casa mediamente 16,3 giorni all’anno, in Veneto le assenze per malattia scendono a 15,5 per toccare il punto più basso nel Trentino Alto Adige, con 15,3 giorni.
“Nel fine settimana si concentrano le attività conviviali e quelle legate al tempo libero – ha spiegato Giuseppe Bortolussi, segretario della Cgia – con l’avvento della crisi, inoltre, sono sempre di più coloro che per risparmiare eseguono piccoli lavori di manutenzione nel proprio giardino o nell’abitazione in cui vivono. Iniziative che, in qualche modo, contribuiscono ad aumentare gli acciacchi degli italiani. Tenendo conto che molti medici di base il sabato e la domenica non svolgono la normale attività ambulatoriale, l’elevato numero di certificati che si riscontra al lunedì è in gran parte riconducibile a queste situazioni”.