Una reazione a catena che sta trascinando a fondo il Teatro dell’Opera di Roma. A scatenarla le dimissioni di Riccardo Muti da direttore musicale e poi continuata dal licenziamento dei 182 orchestrali e coristi annunciato dal sindaco della Capitale Ignazio Marino.
Ora partiranno subito dopo l’arrivo delle lettere di licenziamento i primi ricorsi contro i licenziamenti decisi dal Cda del Teatro. Lo fanno sapere gli ambienti sindacali, annunciando protesta contro la mossa della dirigenza. Sabato è previsto uno sciopero della Fistel-Cisl al “Costanzi” a sostegno dei lavoratori in via di licenziamento. Ad annunciarlo il segretario generale di Roma e Lazio Paolo Terrinoni.
Il consiglio di amministrazione ha inoltre approvato l’esternalizzazione dell’orchestra e del coro e l’avvio della procedura di licenziamento collettivo.
“Un percorso – ha detto Marino – mai intrapreso prima nel nostro paese, ma l’unico che può, in un momento drammatico per il nostro Teatro dell’Opera, portare a una sua vera rinascita”. Il sindaco ha poi spiegato che “il doloroso e recente messaggio di Muti ha determinato una frenata degli abbonamenti e una fuga degli sponsor”.