Il presidente del Parlamento europeo Martin Schulz, a Lampedusa per partecipare alle manifestazioni organizzate nell’anniversario del naufragio in cui hanno perso la vita 366 migranti, è stato accolto da una serie di polemiche, grida e insulti.
Quando Schulz ha preso la parola, nel corso del dibattito “Lampedusa, Europa – Come evitare nuove stragi in mare”, uno dei rappresentanti del centro sociale dell’isola ha detto: “È una pagliacciata, i colpevoli siete voi, siete voi gli assassini”. E non solo. “Sei un nazista! Voi della Ue state con i nazisti dell’Ucraina” gli hanno urlato contro. E lui, a margine del suo intervento, ha replicato con ironia: “È divertente: solo qui in Italia mi danno del nazista”.
Oltre le contestazioni, a Lampedusa è stato il giorno del ricordo ma anche un’occasione per capire come intervenire per il passato. “La tragedia di Lampedusa è una macchia sulla nostra coscienza di europei” ha detto Schulz ha fatto a Lampedusa rivolgendosi ai sopravvissuti del naufragio del 3 ottobre scorso. Il presidente ha definito poi Mare Nostrum “una grande invenzione del governo italiano” e ha sottolineato le difficoltà che ci sono in Europa, dove “dobbiamo lottare anche con persone stupide, che ignorano la realtà”.
In particolare Schulz si riferiva a quelle forze conservatrici e xenofobe presenti all’interno del Parlamento europeo. “Lampedusa è il simbolo di una tragedia che tutti conosciamo in Europa, un qualcosa di irragionevole – ha detto – ma è anche il simbolo della solidarietà e dell’umanità, con i suoi pescatori che sono degli eroi”. Ecco perchè l’Europa non può più stare a guardare: “Serve la partecipazione di tutti gli Stati – ha ribadito anche oggi Schulz – per la ripartizione dei rifugiati”. Il presidente dell’Europarlamento ha poi sottolineato come in realtà i costi di Mare Nostrum siano irrisori di fronte a certe voci di spesa dell’Unione europea. “Per l’immigrazione si sta discutendo di uno stanziamento di nove milioni di euro (che è il costo mensile di Mare Nostrum, Ndr), che per me e per voi non sono pochi. Ma in confronto ai 700 miliardi per la stabilizzazione del sistema Euro non sono neanche troppi per salvare vite umane”.
Dura nei confronti di chi ha mosso delle contestazioni è stata il ministro degli Esteri Federica Mocgherini. Essere oggi a Lampedusa “non è una pagliacciata ma un nostro preciso dovere politico, morale e istituzionale” ha detto. “Che ci sia l’Ue qui non è per niente banale – ha aggiunto – è il segno di un impegno che c’è stato e che continuerà. Questo è un segnale politico importante”.
Il ministro ha poi sottolineato che l’obiettivo deve essere quello di lavorare sulla Libia “perchè sappiamo benissimo che la maggioranza di chi arriva parte da lì”. “La prima cosa che dovremmo chiedere al nuovo governo libico appena la situazione si sarà stabilizzata – ha detto Mogherini – è la firma della Convenzione di Ginevra e la presenza dell’Unhcr in Libia. Questo è il canale che dobbiamo seguire”. Anche il ministro degli Esteri, così come Schulz prima, ha ribadito che la strada da percorrere “non è facile” visto che stanno le cose in Europa. “Ma dobbiamo fare tutto quello che singolarmente possiamo fare per evitare che si ripetano tragedie. Dobbiamo lavorare insieme – ha concluso Mogherini – perchè solo così potremo riuscire”.
Presente anche Laura Boldrini. La presidente della Camera ha voluto sottolineare che la presenza di “Schulz e Maria Esteves è il segno di una sua assunzione di responsabilità verso migranti” da parte dell’Europa. “La memoria – ha aggiunto – è importante. A un anno dalla strage non c’è più il reato di immigrazione clandestina, ed è stato un segnale di maturità del Parlamento”.
Diversi i toni usati dal sindaco di Lampedusa, Giusi Nicolini. “Da quel giorno – ha denunciato – non è cambiato nulla. Sono già 3 mila i morti sacrificati alla politica di chiusura della bandiera europea. Mi auguro che da quel giorno, ogni giorno sia un giorno della memoria, e sia insopportabile anche la vergogna perchè quei morti erano, sono, evitabili. Quelle non sono vittime del destino. Sono vittime delle nostre leggi, delle nostre politiche”.
A parlare della tragedia dell’immigrazione è stato oggi anche il ministro dell’Interno, Angelino Alfano in visita a Tunisi. “Si chiuda Mare Nostrum e si dia il via libera ad un’azione europea capace di dimostrare che l’Europa si prende in carico una frontiera che è sua” ha detto il ministro. “Oggi – ha aggiunto – noi facciamo un bilancio di quella che è stata la risposta italiana a quella tragedia e cioè l’operazione Mare Nostrum che ha salvato oltre 90.000 vite umane”.
L’enorme sforzo italiano, ha proseguito Alfano, “non ha impedito però che circa 500 persone morissero e che secondo le dichiarazioni dei superstiti oltre 1400 risultassero disperse”. “In questi 12 mesi abbiamo arrestato oltre 500 scafisti e devo anche dire che queste operazioni di polizia sono state la più concreta risposta ai trafficanti di esseri umani”, ha aggiunto. Il ministro ha poi assicurato: “Noi continueremo la lotta ai trafficanti di esseri umani ed otterremo, in questo semestre di Presidenza Ue, la definitiva presenza dell’Europa nel Mediterraneo, perché quella frontiera che hanno varcato anche i 366 morti di Lampedusa è una frontiera del Mediterraneo e va presidiata dall’Europa”.
Non poteva mancare il commento polemico del segretario della Lega, Matto Salvini: “Mare nostrum aveva due obiettivi: meno sbarchi e meno morti. I morti sono stati più di tremila, gli sbarchi quasi 150 Mila. Un fallimento evidente, totale, un’idiozia da fermare. E invece il governo ancora ieri con il decreto stadi ha regalato altri 130 milioni di euro per l’accoglienza degli immigrati togliendoli al fondo per le espulsioni. E oggi a Lampedusa sfilano ipocriti e buonisti. A spese altrui”.
E sulla spiaggia della Guitgia si è tenuto un singolare flash mob: decine di persone si sono immerse nello specchio d’acqua davanti alla spiaggia coperti da un lenzuolo bianco. I tanti turisti che stavano prendendo il sole e facendo il bagno hanno accolto l’iniziativa con un lungo applauso silenzioso.