Un video su internet mostra un combattente dell’Isis decapitare l’ostaggio inglese Alan Henning, 47 anni. La notizia, diffusa dai media americani, è stata confermata dal primo ministro britannico David Cameron, che lo ha definito un “brutale assassinio”. ”Faremo tutto il possibile per stanare questi assassini e portarli davanti alla giustizia”, ha aggiunto.
Si tratta del quarto ostaggio occidentale decapitato ‘in diretta’ dall’Isis. I jihadisti avevano mostrato le sue immagini in occasione dell’uccisione di David Haines, lo scorso mese, minacciando di fargli fare la stessa fine.
“A causa della decisione del Parlamento di attaccare lo Stato Islamico io, britannico, pagherò ora il prezzo di questa decisione”. Nel video Henning appare in ginocchio con accanto il suo boia vestito di nero e con il volto coperto. Secondo le prime frammentarie informazioni, il boia sarebbe ancora “Johnny il jihadista”.
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Dura la reazione della famiglia Henning. Il cognato di Alan, Colin Livesey, ha dichiarato alla Bbc: “Il governo di Londra avrebbe potuto fare di più” per salvare la vita di Alan. Sulla stessa lunghezza d’onda anche Majid Freeman, un cooperante che assistette al rapimento di Henning prima del Natale dello scorso anno: “A me pare che Alan sia stato l’unico a essere abbandonato”.
Il video ricalca quelli precedenti in cui l’Isis mostrava la decapitazione di altri ostaggi. Nelle scene finali, il combattente dell’Isis, il boia, minaccia un altro uomo: Peter Kassig, cittadino americano e operatore umanitario che ha messo su una propria ong in Siria.
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“Obama hai iniziato a bombardare la Siria, la nostra gente”: ”È quindi giusto che noi attacchiamo un altro dei tuoi uomini”. È il messaggio del boia dell’ostaggio inglese Alan Henning al presidente americano Barack Obama.
La scorsa estate l’Isis ha mostrato la decapitazione dei giornalisti americani James Foley e Steven Sotloff. Lo scorso 13 settembre è stato invece giustiziato il primo inglese, l’operatore umanitario David Haines.
LA PRIMA VITTIMA FU IL GIORNALISTA USA FOLEY (VIDEO)
Alan Henning, un cooperante volontario britannico che si era offerto di condurre un convoglio di aiuti umanitari per conto di una Ong musulmana, è stato rapito 10 mesi fa dall’Isis. È stato minacciato di morte in un video trasmesso la settimana scorsa. In un comunicato diffuso dal Foreign Office, Barbara Henning, al moglie, aveva esortato i rapitori “a guardare nei loro cuori” e a rilasciare il marito.
La Casa Bianca ha fatto sapere che un team di esperti sta valutando l’autenticità del video. Il presidente Obama ha definito l’uccisione di Henning un nuovo “orribile delitto” dello Stato Islamico, sottolineando che gli “Stati Uniti insieme alla Gran Bretagna e agli alleati continueranno a lavorare per portare i responsabili davanti alla giustizia”.
Sulla stessa linea anche la Francia. Il presidente francese Hollande si è detto “indignato” per il “crimine odioso” commesso sull’ostaggio britannico Alan Henning da parte dell’Isis. “Questo crimine, come i precedenti, non resterà impunito”, ha detto in un comunicato diffuso dall’Eliseo.